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Bisogna saper(si) perdere

I 10 labirinti più belli e intricati d'Italia
A cura di   Fabio Giusti
08 Settembre, 2023

Photo by Tatiana Popova

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08 September, 2023
Photo by Tatiana Popova

Photo by Tatiana Popova

Il labirinto fa parte della nostra cultura da millenni. Basti pensare alla leggendaria storia di Cnosso, sull’isola di Creta, risalente alla mitologia greca. E, anche se la sua forma si è modificata nel tempo, il dedalo ha mantenuto un fascino indiscutibile, oltre che un forte valore simbolico. Perché il labirinto è metafora di crescita, di viaggio interiore, della complessità del nostro universo e della nostra psiche. Questo simbolo è stato ripreso nel mondo dell’arte, nel cinema e nella letteratura. Vari architetti si sono cimentati nella realizzazione del labirinto, per offrire un’esperienza unica, un percorso fatto di svolte, dubbi e intrighi. Qui vi guidiamo in un viaggio tra i dieci labirinti più belli e più intricati di Italia. Luoghi dove vagare, perdersi e ritrovarsi.

Castello di San Pelagio (San Pelagio)

Il Castello di San Pelagio riposa nell’abbraccio di un meraviglioso parco di tre ettari, inserito nel circuito dei Grandi Giardini Italiani. Durante la visita, potete respirare il profumo di mille rosai, passeggiare lungo il viale di carpini secolari ed esplorare i suoi due labirinti: il Labirinto del “Forse che sì forse che no”, che riprende un’opera di Gabriele D’Annunzio, ossia un corridoio di specchi che vuole simboleggiare il concetto di “doppia identità”; e il Labirinto del Minotauro, nel cui percorso si incontra Arianna che si dondola sull’altalena e, nei meandri del quale, si nasconde il terribile Minotauro.

Giardino Giusti (Verona)

Flickr – Photo by Spencer Wright

Creato alla fine del 1400, il giardino si presenta oggi nella struttura voluta nel 1570 dal conte Agostino Giusti. Il giardino conserva intatte tutte le originarie strutture cinquecentesche: fontane, statue mitologiche, grotte acustiche, bossi all’italiana, cipressi, padiglioni per sostare e ammirare il panorama e un labirinto di tracciato complesso, che è segnalato tra i più antichi d’Europa. Visitato e celebrato nei secoli da illustri personaggi della storia e della cultura (si ricordano tra gli altri Mozart, Goethe, Cosimo De’ Medici e lo Zar Alessandro di Russia), questo giardino è un’oasi di tranquillità a soli dieci minuti dall’Arena e dalla Casa di Giulietta.

Labirinto della Masone (Fontanellato)

Nei pressi di Fontanellato, in provincia di Parma, si trova il Labirinto della Masone, il labirinto arboreo più grande del mondo con un’estensione di 8 ettari, pari a circa 10 campi da calcio. Per delimitare i percorsi sono state utilizzate piante di bambù di 20 specie diverse. Realizzandolo, Franco Maria Ricci, l’ideatore di questo elegante dedalo, oltre che erudito collezionista e bibliofilo, ha mantenuto una promessa fatta nel 1977 allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato da sempre dal simbolo del labirinto anche visto come metafora della condizione umana. Il labirinto comprende anche edifici monumentali, una cappella a forma di piramide, un ristorante e ospita una prestigiosa raccolta d’arte e di libri.

Villa Garzoni (Collodi)

Photo by Giuseppe Moscato

Eletto parco più bello d’Italia nel 2015, lo storico Giardino Garzoni è il parco dell’omonima villa situata a Collodi, in provincia di Pistoia. Fu qui che il creatore di Pinocchio, lo scrittore Carlo Lorenzini (meglio noto con lo pseudonimo Collodi), trascorse la sua infanzia. La villa è circondata da un giardino dal gusto barocco ricco di giochi d’acqua, fontane, statue, grotte artificiali e vialetti che conducono verso angoli suggestivi come il labirinto. La leggenda popolare narra che, percorrendolo insieme alla persona amata, ci si assicuri una relazione duratura e felice.

Villa La Pescigola (Fivizzano)

Il giardino di Villa La Pescigola, nelle generose terre di Lunigiana, ospita una spettacolare collezione di narcisi, che fioriscono in primavera formando un vero e proprio labirinto vegetale. La prima menzione della villa è del 1779, ma l’edificio è molto più antico. In tempi più recenti, la villa passò ai Battini Rossi di Fivizzano e poi ai marchesi Giustiniani, a cui è appartenuta fino a poco tempo fa. La sua attrazione principale è sicuramente il giardino. Anticamente all’italiana, nel XIX secolo venne trasformato in giardino all’inglese. Ancora oggi un mare ondeggiante di oltre 120 mila narcisi di 66 varietà e diversi colori accoglie i visitatori.

Labirinto Borges (San Giorgio Maggiore)

Photo by Joe Shlabotnik

Questo dedalo, situato sull’isola di San Giorgio Maggiore nel giardino di un antico convento benedettino, è dedicato sempre a Borges, che amava alla follia Venezia (che già di per sé è un labirinto). A venticinque anni dalla morte di Borges la Fondazione Giorgio Cini, istituita dal conte Vittorio Cini in memoria del figlio Giorgio morto tragicamente in un incidente di volo, ha realizzato il giardino-labirinto che l’architetto Randoll Coate aveva disegnato traendo ispirazione dal racconto “Il giardino dei sentieri che si biforcano”. Visto dall’alto, i sentieri e le siepi formano simboli e parole, tra cui anche il cognome dello scrittore.

Parco della Preistoria (Rivolta d’Adda)

Il parco della Preistoria si trova sulla sponda sinistra del fiume Adda, a 25 km da Milano, inserito in un’area naturale di oltre 100 ettari di bosco secolare. Scoprite l’itinerario attraverso la natura e il tempo, tra dinosauri, pterosauri e mammiferi. Nella seconda parte del percorso è inserito un simpatico labirinto che appassiona grandi e piccoli. Esso è costituito da siepi di circa 1,80 metri di altezza e si estende per quasi 1000 mq. Il labirinto può anche essere utilizzato come location per spot pubblicitari o come ambientazione di video di vario genere.

Villa Pisani (Stra)

Photo by Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo

La splendida villa sorse nella prima metà del XVIII secolo, per volere dell’ambasciatore alla corte del Re Sole e poi doge di Venezia Alvise Pisani. Il labirinto di Villa Pisani può essere considerato a pieno titolo uno dei più difficili da attraversare. Basti pensare che l'intricata rete di passaggi ha sconfitto alcuni grandi tiranni della storia: Napoleone vi si perse completamente e pare che Mussolini e Hitler non abbiano avuto neanche il coraggio di provare a percorrerlo. Ma la leggenda vuole che in origine, al suo interno, si svolgesse un gioco di società tra dame e cavalieri. La dama si poneva sulla torre centrale con il suo volto celato e il cavaliere doveva raggiungerla. Una volta portata a termine l’impresa, scopriva l’identità della dama e aveva diritto ad un suo bacio.

Villa Barbarigo (Valsanzibio)

Il labirinto di Valsanzibio è stato realizzato con seimila arbusti di bosso sempreverde. La maggior parte di queste piante sono state piantate tra il 1664-1669 e hanno oltre 400 anni. L’enigmatico labirinto arboreo vanta un percorso lungo circa un chilometro e mezzo, per oltre 10.000 metri quadrati. Nell’intenzione dei progettisti, doveva simboleggiare metaforicamente il percorso spirituale che l’uomo deve compiere verso la purificazione e la salvezza. Per mantenerlo annualmente occorrono millecinquecento ore di lavoro con tosasiepi manuali e motorizzati con l’aiuto di scale, metri, livelle e fili a piombo. Poi ci sono le sostituzioni delle piante, la concimazione, la letamazione, le zappature da farsi a mano, i trattamenti anticrittogamici e le pulizie… Insomma, le ore lavorative annuali di un valido giardiniere non bastano!

Castello di Donnafugata (Ragusa)

Photo by Irene Grassi

Sul castello aleggia la leggenda della principessa Bianca di Navarra, imprigionata nel maniero dal crudele conte Bernardo Cabrera. Il conte aspirava a impalmare la giovane vedova, ma la principessa riuscì a scappare rocambolescamente attraverso le gallerie che conducevano nell’aperta campagna. Ecco da dove deriverebbe il nome Donnafugata. Il castello è circondato da un grande parco di circa 8 ettari, che presenta una serie di costruzioni che dovevano allietare i nobili ospiti, come le grotte artificiali o questo noto labirinto realizzato con muri a secco in pietra bianca ragusana. Un tempo sui muretti fiorivano rose rampicanti che impedivano di sbirciare il percorso. Un labirinto insolito e suggestivo, tornato alla ribalta grazie al film Il racconto dei racconti di Matteo Garrone.

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