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Lago Natron. Shutterstock bu Barbara-Froehlich
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Lago Natron. Shutterstock bu Barbara-Froehlich
C’era una volta, in un paese lontano, un lago stregato. E non è l’inizio di una favola Disney ma una rara realtà. Nelle remote lande della Tanzania settentrionale, infatti, si estende un lago salino dalla bellezza spettrale e dalla natura mortale: il Lago Natron. Adagiato nella Rift Valley africana, questo specchio d'acqua è avvolto da un'aura di mistero: si narra che le sue acque alcaline pietrifichino gli animali che osano avventurarvisi all’interno. Ma qual è il confine tra leggenda e realtà?
La particolarità del Lago Natron risiede nella sua composizione chimica estrema. Alimentato da sorgenti idrotermali e dal vulcano Ol Doinyo Lengai, il lago presenta un pH elevatissimo, che oscilla tra 9 e 10,5, quasi simile, per intenderci, a quello dell'ammoniaca. Le temperature dell'acqua, poi, possono inoltre raggiungere i 60°C, creando un ambiente inospitale per la maggior parte delle creature viventi.
La storia è questa: le elevate temperature e l'elevato pH dell'acqua causano la morte degli uccelli, che vengono poi incrostati di sale e trasformati in macabre sculture. La presenza di questi animali pietrificati ha dato vita a numerose leggende tra le popolazioni locali.
Ma c'è una specie che resiste alla magia: nonostante le condizioni proibitive, infatti, il Lago Natron attira ogni anno milioni di fenicotteri rosa. Questi eleganti uccelli scelgono il lago per nidificare e allevare i loro piccoli. Oltre ai fenicotteri, nessun altro organismo possiede la capacità di proliferare nel lago, tranne alcuni batteri e cianobatteri, che si riproducono con un processo molto simile alla fotosintesi clorofilliana, caratteristico di questi microrganismi unicellulari. Inoltre, la presenza di un particolare pigmento all'interno delle loro cellule conferisce al lago una tipica colorazione rosso scura con striature bianche.
La storia del Lago Natron ci insegna, forse, che perfino l'ambiente più inospitale può accogliere la vita, ma ci ammonisce anche sui pericoli di alterare i fragili equilibri di cui questo specchio d'acqua, con la sua bellezza spettrale e la sua natura estrema, è simbolo.