Viaggi
Shutterstock - Photo by everst
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Come dimostra un'indagine condotta da Skipper e WeRoad sui cambiamenti di abitudini e driver di scelta dei viaggiatori, nel 2024 viaggiare rappresenta una priorità per 9 italiani su 10 (dati Osservatorio EY Future Travel Behaviours, 2024). Se questo dato, a conti fatti, non rappresenta una grossa novità, ciò che invece stupisce maggiormente è come, tra le diverse tipologie di viaggiatori, ne stia prendendo piede una in particolare: quella dei solo travellers. In pratica il 60% degli italiani pensa di viaggiare da solo nell'arco dei prossimi 3 anni (dati Hilton Travel Trend Report 2024).
Diverse le motivazioni dietro questo spirito d’avventura in solitaria, a partire dal desiderio di incontrare nuovi compagni di viaggio e di voler conoscere persone nuove ma alla base c'è, soprattutto, una gran voglia di libertà e di (ri)scoperta. Le stesse fonti ci aiutano a tracciare un'identikit dei solo travellers. Che sono per lo più giovani professionisti di età compresa tra i 25 e i 49 anni, single, con lavori in medie-grandi aziende e qualche difficoltà nel conciliare i propri impegni lavorativi con le agende o le ferie degli amici. Siamo in presenza di una nicchia di viaggiatori alla ricerca dell’autenticità ma senza rinunciare, però, alla propria indipendenza. O meglio, alcuni scelgono di viaggiare in modo indipendente, altri, invece, scelgono tour di gruppo per incontrare persone che la pensino allo stesso modo.
Entrando più nello specifico, si ha la conferma di un dato che, a prima vista, può apparire curioso. Sono infatti per lo più le millennials a viaggiare in autonomia. Per il 46% di loro (dati Condor Ferries) la scelta è riconducibile alla voglia di godersi libertà ed indipendenza. Un ulteriore 22% spiega che “in questo modo, non bisogna aspettare amici o partner”. Il perché siano le donne le principali protagoniste non è chiaro ma, secondo alcuni addetti ai lavori, potrebbe essere riconducibile a una maggiore percezione di emancipazione o alla creazione di una via di fuga da dinamiche personali e lavorative dominate, almeno in parte, ancora da uomini. Attenzione però, perché viaggiare da soli non vuol dire necessariamente essere single.
Dati a parte, il fenomeno è così in crescita che, negli ultimi anni, il numero di attività turistiche dedicate in via esclusiva a questa particolare categoria di viaggiatori è aumentato in maniera incrementale. La vacanza solitaria è l’ultima frontiera del viaggio. Un modo per sentirsi liberi e scoprire il mondo ma anche una necessità del nostro tempo, per staccare davvero la spina ed esplorare la parte più intima della propria personalità, imparando a conoscersi meglio e a mettersi alla prova. I benefici psicologici di questo tipo di esperienza sono molti: viaggiare da soli rafforza l’autostima, migliora le capacità di apprendimento, apre la mente e rende la persona più flessibile.