Viaggi

I sette tREkking di Roma

Una domenica nel verde per fuggire dalla frenesia
A cura di   Barbara Balestrieri

Shutterstock. Photo by tilialucida

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Shutterstock. Photo by tilialucida

Shutterstock. Photo by tilialucida

Alle porte di Roma, dove il tessuto urbano lascia spazio al verde a perdita d’occhio, si snodano itinerari che hanno il non trascurabile merito di regalare momenti di assoluta quiete in cornici paesaggistiche di innegabile suggestione. I sentieri di trekking che partono dal cuore della Capitale, o le orbitano attorno, sono infatti sterminati e si diramano attraverso parchi e riserve naturali in cui le tracce architettoniche della storia puntellano uno scenario quanto mai generoso nella sua varietà ambientale. Dal Parco regionale dell’Appia Antica a quello di Veio, il verde abbraccio che cinge la Città Eterna si estende per migliaia di ettari, al punto da rappresentare – e in pochi lo sanno – un primato in Europa. A una manciata di chilometri dai confini cittadini, poi, boschi, montagne e specchi d’acqua fanno a gara per regalare un’immersione totale nel silenzio della natura. Vediamo allora quali sono i percorsi da segnare, adatti a tutte le gambe, per un’ideale domenica al riparo dalla frenesia quotidiana.

Parco di Veio – Valle del Sorbo

Valle del Sorbo. Shutterstock-Photo by essevuCaratteristiche

8 km

Dislivello 188 m

Facile

Percorso ad anello

Nell’area protetta del Parco regionale di Veio, tra Formello e Campagnano di Roma, si trova la Valle del Sorbo, una distesa naturale caratterizzata dalla presenza di animali allo stato brado che ben tollerano la presenza di curiosi. Giunti nel parcheggio all’ingresso del parco, sarà sufficiente seguire le insegne rosse e bianche che conducono al cuore della valle, dove l’atmosfera idilliaca regna sovrana, tra cavalli e mucche che popolano gli spazi come – e lo sono, non bisogna scordarlo – assoluti padroni. Attraversato il ponte si trovano le indicazioni per la cascata della Mola di Formello, tra le più scenografiche del Lazio, dove la tappa è obbligata, prima di riprendere il percorso ad anello che, inoltrandosi nel bosco, porta al Santuario del Sorbo. Da qui, si torna indietro lungo una strada asfaltata, fino al segnale della via Francigena che andrà superato per entrare in un’altra vallata, connessa a quella iniziale. Arrivati al segnale del punto Scout basterà risalire fino al parcheggio.

Valle del Treja

Cascate di Monte Gelato. Shutterstock-Photo by ValerioMeiCaratteristiche

9 km

Dislivello 183 m

Facile

Percorso ad anello

Dal fiume che le dà il nome, la Valle del Treja è un’area protetta del Lazio, dove la natura incontra i rilievi storici segnati dai popoli Falisci, tra antiche necropoli e un santuario del periodo preromano. Il percorso parte dal parcheggio libero delle Cascate del Monte Gelato: qui i giochi d’acqua trovano spazio in una cornice da fiaba, con un mulino del XIX secolo e una torre medievale.  Lasciate le Cascate, si segue il sentiero lungo il Treja, in direzione di Mezzano; tra querce e olmi, si arriva alle tombe etrusche; quindi, nel centro del borgo, perfetto per una pausa prima di percorrere la strada a ritroso. Nella stessa giornata vale la pena visitare, tempo permettendo, anche la vicina e misteriosa Calcata, ritrovo degli artisti (e, si racconta, delle streghe).

Monte Semprevisa

Monte Semprevisa. Flickr-Photo by Davide PalmisanoCaratteristiche

13 km

Dislivello 710 m

Medio

Percorso ad anello

Inizia a Pian della Faggeta (Carpineto Romano) il sentiero numero 7 che percorre, attraversando il bosco, la cresta del Monte Semprevisa, il più alto della catena dei Lepini, fino alla cima, a quota 1536 metri. Le fatiche della salita saranno ripagate dalla veduta panoramica sulla Pianura Pontina. Dalla sommità si prende il sentiero 8, che conduce, in una dolce discesa, fino al punto di partenza. L’itinerario non è particolarmente impegnativo, ma bisogna prestare attenzione alla segnaletica ed essere muniti della giusta attrezzatura da trekking, a cominciare dalle scarpe, indispensabili per affrontare in sicurezza la strada sterrata.

Dal lago di Albano a Nemi

Lago di Albano. Shutterstock-Photo by marcociannarelCaratteristiche

20 km

Dislivello 507 m

Medio

Percorso ad anello

Si parte dalle rive del lago di Albano, chiamato anche di Castel Gandolfo, a sud della Capitale, per giungere fino a quello di Nemi, di origine vulcanica come il precedente. Un lungo itinerario immerso nel verde dei boschi, che costeggia gli specchi d’acqua, poi si inserisce, con il sentiero 511b, nel cuore di Nemi – dove la sosta è essenziale per assaggiare la tipica crostata di fragoline e il liquore locale – e infine termina con un tratto di via Francigena. Così si torna dritti sulle rive del lago, scenario ideale per chiudere la giornata, soprattutto al tramonto, quando le luci tingono il cielo di rosso, viola e arancio, in un coronamento incantevole e romantico del percorso.

Monte Gennaro

Monte Gennaro. Shutterstock-Photo by Valerio MeiCaratteristiche

10 km

Dislivello 771 m

Medio

Percorso ad anello

In questa rassegna non poteva mancare la “montagna di Roma”, Monte Gennaro, che con i suoi 1276 metri sul livello del mare si configura come una delle più alte tra quelle situate a pochi chilometri dalla Capitale. Numerose pietraie rendono gli itinerari poco agevoli, ma la bellezza dei panorami è pronta a gratificare chiunque voglia cimentarsi. Si lascia l’auto al parcheggio di San Nicola, a quota 500 metri, per seguire il sentiero 319, sempre ben segnalato, che conduce alla sella tra il Monte Morrone e il Monte Gennaro. Da qui, continuando sul tracciato a destra, si arriva al rifugio, ideale per rifocillarsi; quindi, si cammina nel bosco fino alla pianura dove si incontrano facilmente mucche e cavalli selvaggi. La strada si fa più aspra sulla dorsale che porta fino alla croce in cima alla montagna, ma lo spettacolo a 360 gradi che si apre allo sguardo è impagabile: tra la vista del mar Tirreno, delle vette degli Appennini e dei Monti Lucretili e del maestoso profilo – appena visibile – del Gran Sasso, la ripidità del tracciato sarà solo un vago ricordo. Si torna semplicemente rifacendo lo stesso sentiero fino al parcheggio iniziale.

Parco degli Acquedotti

Parco degli Acquedotti. Shutterstock-Photo by Valerio MeiCaratteristiche

6 km

Dislivello 137 m

Facile

Percorso ad anello

Trekking dentro la città? Non è una sorpresa, si diceva all’inizio che Roma vanta un’estensione di verde senza eguali in Europa. E il Parco degli Acquedotti, all’interno del Grande Raccordo Anulare, con i suoi 240 ettari perfettamente integrati nell’area urbana, ne è la plastica dimostrazione. Di sentieri percorribili, a piedi o in bici, ce ne sono a volontà, ma un suggerimento può essere quello di muoversi dall’Acquedotto romano dell’Acqua Claudia e di proseguire per la Tomba dei Cento Scalini, fermarsi poi alla Cascata di Fosso Marrana e quindi alla Torre di Guardia u Cisterna, per raggiungere infine la Chiesa di San Policarpo all’Acquedotto Claudio.

Appia Antica

Appia Antica. Shutterstock-Photo by Paolo BorellaCaratteristiche

11 km

Dislivello 50 m

Facile

Percorso ad anello

Restando ancora nei confini di Roma, il Parco dell’Appia Antica offre una perfetta sintesi tra escursionismo nella natura e suggestioni archeologiche cittadine. Partendo dalle catacombe di San Callisto ci si immette sulla via Appia. I monumenti dell’antica Urbe, tra cui il Mausoleo di Cecilia Metella e il Circo di Massenzio, segneranno il punto di partenza del tracciato sulla via romana in basolato che arriva fino al Sepolcro Piramidale, consigliato per una sosta. Da qui è possibile rientrare, oppure spingersi oltre, verso il Parco della Caffarella, simbolo di biodiversità, grande teatro di storia e, come sempre quando si parla della Città Eterna, di immancabili leggende.

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