Viaggi

I borghi d'Italia senz'auto

Paesi incantati da visitare a piedi
A cura di   Redazione
15 Agosto, 2023

Shutterstock by _Boris Stroujko

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L'Italia è piena di meravigliosi paesini isolati impossibili da raggiungere in auto. Persi tra le montagne o su qualche isola sperduta, sono infatti molti i piccoli borghi dove sembra che il tempo si sia fermato. Angoli dove domina il silenzio e si respira la storia. Alcuni sono il traguardo di un lungo cammino, mentre altri si possono raggiungere in auto fino ai varchi di accesso, da dove poi si può proseguire solo a piedi. Qui le strade non arrivano e, se ci si vuole immergere tra le loro strette viuzze, non resta che affrontare lunghi sentieri a piedi. Tutti meritano, comunque, la fatica del viaggio. E forse è proprio questo il loro fascino incredibile: sono luoghi in cui ci si può davvero lasciare tutto alle spalle, godendo del silenzio della natura e di un relax che difficilmente si trova da altre parti. Ecco quali sono i paesi senz'auto d'Italia più suggestivi.

Chamois (Val d'Aosta)
Il paese più alto della Valle d’Aosta conta 97 abitanti e neanche una macchina, perché il suo territorio non è accessibile alle auto. Il borgo di Chamois è un piccolo agglomerato di casette sparse tra il verde della meravigliosa valle della Valtournenche. Per poter ammirare la sua bellezza si può percorrere una lunga mulattiera che parte dal vicino paese di Buisson, oppure arrivarci in bicicletta dal villaggio di La Magdeleine. Per i più pigri, tuttavia, c'è una funivia che, in pochi minuti, vi porterà a 1836 metri d’altezza, su un terrazzo panoramico non visibile dal fondovalle, sul quale sorge Chamois. Sembra un altro mondo, quasi un paradiso incontaminato. I visitatori del posto possono stare sicuri che non si annoieranno: oltre a godersi belle passeggiate nella foresta, qui si può fare un giro in mountain bike, volare in parapendio o in deltaplano.

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Chamois

Monteviasco (Lombardia)
Del borgo di Monteviasco, in provincia di Varese, si è sempre detto che è appeso ad un filo. Forse a causa della funivia che, per molti anni, è stata il solo collegamento possibile tra i suoi abitanti e il resto del mondo. Il paesino si trova a pochissima distanza dal confine con la Svizzera e non è raggiunto da alcuna strada. Oggi la funivia è fuori servizio, per cui ai visitatori più ardimentosi non resta che un sentiero pedonale formato da ben 1442 gradini. Le case sono rustiche, fatte in piode con balconi di legno, i vicoli sono lastricati in pietra, secondo la tradizionale “rizzada”. Piccola curiosità: a Monteviasco vivono soltanto dieci persone.

Stavoli di Moggio Udinese (Friuli-Venezia Giulia)
Anche il Friuli-Venezia Giulia ha un suo borgo privo di auto: si tratta di Stavoli, piccola frazione di Moggio Udinese quasi completamente isolata dalla civiltà. Arroccato a 600 metri di altezza e incastonato tra le montagne, Stavoli gode di una vista invidiabile. Tuttavia, per poterla ammirare, bisogna affrontare una lunga camminata: c'è infatti un solo sentiero che arriva al paesino, ormai quasi completamente disabitato. Questo borgo dal nome lungo e poetico, non a caso, è considerato il più isolato d’Italia. Come nel caso di Monteviasco, la funivia che lo collegava alla civiltà è ferma ormai da diversi anni. Nonostante tutte queste difficoltà, le persone vengono qui due volte all’anno per le festività del paese e la fatica della difficile salita viene ripagata dalla vista mozzafiato che li attende in cima.

Laturo (Abruzzo)
Laturo è un “borgo fantasma” in provincia di Teramo, in una frazione di Valle Castellana, e si trova nei boschi selvaggi dei Monti Gemelli - Monti della Laga. Ormai disabitato dagli anni settanta, il borgo è immerso in una delle zone più autentiche e meno esplorate dell'Appennino centrale. Si sviluppa sommesso lungo una dorsale di pietra arenaria, arroccato su uno sperone di roccia circondato dai monti e fossi di acqua sorgiva, e lo si può raggiungere solo attraversando boschi e antiche mulattiere che lo uniscono alla civiltà. Caratteristica quest'ultima che lo rende, a pieno titolo, uno dei luoghi senza strada più suggestivi ed estremi del centro Italia.

Civita di Bagnoregio (Lazio)
Un altro borgo pressoché disabitato, che non ha però bisogno di alcuna presentazione, è quello di Civita di Bagnoregio, una delle meraviglie del Lazio che affonda le sue radici 2.500 anni fa. Abbarbicato ad uno sperone tufaceo e circondato da splendidi calanchi, è conosciuto anche come "la città che muore", a causa della progressiva erosione che rischia di farlo scomparire. L'unico collegamento del paese è un lungo ponte pedonale edificato nel 1965, per evitare che gli abitanti rimanessero completamente isolati. E’ un luogo magico dove domina il silenzio, che ha ispirato anche uno dei massimi autori mondiali di cinema di animazione, il giapponese Hayao Miyazaki, che, durante un suo viaggio in Italia, ne rimase talmente affascinato da volervi ambientare la storia di uno dei suoi film più belli e rappresentativi: Làputa – Castello nel cielo. Centinaia di migliaia di turisti raggiungono ogni anno il borgo a piedi, che oltre a regalare scorci di grande fascino propone viste incantevoli sulla Valle dei Calanchi.

Furore (Campania)
Tra le tante bellezze della Costiera Amalfitana, c’è un suggestivo borgo marinaro immerso nella natura incontaminata, tra il mare e la montagna: Furore. Patrimonio mondiale dell'Umanità dell’UNESCO, iconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, Furore è noto soprattutto per il suo suggestivo Fiordo (con la sua caratteristica spiaggia di soli 25 metri e il borgo marinaro) oltre ad essere la patria del Fiorduva, uno dei vini più apprezzati al mondo. Una piccola realtà dalle grandi ricchezze tutte da scoprire. Furore ti rapirà soprattutto per il suo aspetto paesaggistico. Appare, infatti, come suggestivo villaggio incastonato in un profondo vallone: un presepe di casette aggrappate alle pendici dei Monti Lattari, rimasto intatto al trascorrere del tempo, incastrato tra rocce a strapiombo ed una ricca vegetazione arrampicata sulle pareti rocciose.

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Furore

Ginostra (Sicilia)
Sull'isola di Stromboli esiste un piccolo borgo che non è attraversato da alcuna strada. Il villaggio di Ginostra, infatti, lo si può raggiungere soltanto via mare. Incastonato ai piedi di un vulcano mai addormentato, è stato per lungo tempo servito dal “porto più piccolo del mondo”. Un porto talmente piccolo da poter accogliere una sola imbarcazione alla volta. Per la sua particolare conformazione, le strette viuzze possono essere percorse a piedi o, al massimo, in sella a un asino. Case bianche e rocce nere conferiscono a questo villaggio di pescatori un fascino insuperabile. Il nuovo porto è stato inaugurato nel 2004 e necessita di una costante e paziente manutenzione perché soggetto a frequenti mareggiate. I sentieri estremamente stretti non consentono l'uso delle auto, quindi si ricorre ancora ad asini e carriole per trasportare le cose.

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