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Ice Hotel. Shutterstock-Photo by Henk Vrieselaar
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Ice Hotel. Shutterstock-Photo by Henk Vrieselaar
C’è chi viaggia per il gusto della scoperta, chi per staccare la spina e chi, ancora, per ritrovarsi. Si scelgono posti familiari, per sentirsi come a casa, oppure insoliti, strani, capaci di ridefinire il concetto stesso di soggiorno, così da farsi trasportare altrove nel modo più eclatante possibile. Infatti, nonostante l’albergo venga spesso considerato (specialmente dagli esploratori più ostinati) un luogo dedicato al semplice ristoro, esistono delle realtà che mirano a sovvertire una simile prospettiva, guadagnandosi lo status di vere e proprie mete turistiche. Come? Puntando sull’effetto sorpresa. Ecco, quindi, una panoramica dei 10 hotel più strani al mondo che mantengono quanto promettono: un’esperienza indimenticabile.
Il primo degli alberghi più strani al mondo è anche il più freddo. Gli amanti del tepore sono insomma invitati a passare all’albergo successivo. Sì, perché nell’IceHotel svedese, divenuto celebre anche sui social network, la temperatura interna scende sotto lo zero: - 7 gradi, per la precisione. Le stanze, interamente di ghiaccio, vengono ricostruite ogni inverno, rappresentando un caso unico al mondo quanto a irripetibilità del soggiorno. Il sole primaverile, infatti, scioglie ciclicamente l’impresa architettonica che, per la sua natura fuori dagli schemi, attira turisti da ogni dove. Prima di trascorrere la notte tra i ghiacci, rinunciando ai comfort a vantaggio del brivido, i temerari sono chiamati ad acclimatarsi per due giorni nella zona riscaldata dell’albergo.
Situato a 13 metri sotto il livello del mare, il Poseidon Undersea Resort è, tra gli hotel più strani al mondo, anche uno dei più costosi. Gli ospiti hanno la possibilità di dormire – letteralmente – nel profondo dell’oceano, per la precisine a ridosso della barriera corallina. La natura qui si manifesta in tutto il suo splendore e può essere osservata a 270 gradi grazie ai pannelli trasparenti in plastica acrilica con cui sono realizzate le pareti. La superficie esterna è coperta da un materiale riflettente che consente una visione a senso unico dall’interno verso l’esterno, con buona pace della fauna tropicale presente. L’impressione sarà quella di immergersi in un acquario. Le 24 suite sono costruite come sottomarini (da cui il nome), permanentemente pressurizzate e sicure per gli ospiti. L’unico neo? Il prezzo: dai 15.000 ai 30.000 euro per una vacanza completa.
La più grande distesa di sale esistente, la Salar de Uyuni, deve aver lasciato intravedere una possibilità ai costruttori del Palacio de Sal. L’albergo – unico al mondo – è infatti interamente costituito di sale: pareti, soffitti e letti. Le camere, dotate di ogni comfort, affacciano sulla distesa naturale, che, per la sua collocazione remota e l’ampiezza impareggiabile, offre ai visitatori uno scenario spettacolare. Quando la superficie raccoglie l’acqua piovana, la Salar de Uyuni si trasforma in un lago specchiato in cui si riflettono i colori del cielo, creando l’illusione di una dimensione nuova, sospesa tra realtà e sogno.
Se la stravaganza regna sovrana in questa lista, non poteva mancare il Daspark Hotel austriaco. Ricavate all’interno di enormi sezioni cilindriche di tubature fognarie, accuratamente riadattate secondo il progetto dell’architetto Andrea Strauss, le camere matrimoniali messe a disposizione degli ospiti offrono privacy – non ci sono neanche le finestre – e un letto comodo, ma si appoggiano alle strutture circostanti per i servizi. Qui vige la formula “pay as you wish”: chi soggiorna può decidere quanto pagare, come se si trattasse di una donazione. Sicuramente spartano, adatto a chi abbraccia senza riserve le opere di riqualificazione.
I fan de Il Signore degli Anelli sono chiamati a soggiornare presso l’Hobbit Motel, una struttura ricettiva neozelandese che ricalca in tutto e per tutto la Contea di Frodo e dei suoi fedeli compagni di avventure. Scavati nel fianco di una collina, i piccoli bungalow, dotati di porte e finestre rotonde (come impone la celebre saga), sono coperti da tetti erbosi dove pascolano capre e pecore in libertà. Un angolo bucolico che ha riscosso molto successo tra gli appassionati e non solo. Quanto alle dimensioni degli ambienti, non c’è da preoccuparsi: la tana degli Hobbit è stata ricalibrata per accogliere gli umani, con ogni comodità.
Se siete abituati a considerare le gru come un elemento sgradito da cancellare tramite editing fotografico nelle vostre istantanee panoramiche, sappiate che il Crane Hotel Faralda potrebbe farvi cambiare idea. Infatti, qui le camere sono realizzate proprio all’interno di una gru, ristrutturata ad hoc per far vivere agli ospiti un soggiorno a cinque stelle. La struttura, dotata di tre lussuosissime suite, svetta nel cielo a 50 metri d’altezza, qualificandosi come un esempio virtuoso di riconversione del patrimonio edilizio preesistente. Tutto è pensato per integrarsi nell’ambiente circostante, un ex cantiere navale del porto di Amsterdam che ha tratto beneficio dall’opera alberghiera al punto da essere diventato un aggregante luogo d’incontro, trendy e apprezzato da locali e turisti.
“Questa stanza non ha più pareti, ma alberi infiniti”, cantava Gino Paoli. Difficile pensare a una rappresentazione tangibile di un'immagine così astratta e poetica, ma, volendo fare un tentativo, può venirci in aiuto il Null Stern Hotel: un albergo senza pareti, nel vero senso della parola, immerso nel verde delle Alpi svizzere, a quota 1.960 metri. Qui c’è solo un letto matrimoniale, a cui si accompagnano due comodini sospesi e due sgabelli; per il resto, la vera protagonista è la natura: un progetto nato dalla mente creativa dei gemelli Frank e Patrik Riklin, imprenditori e artisti concettuali. Aperto, per ovvie ragioni, solo nella stagione estiva, il Null Stern offre una colazione tipica, servita a letto da un locale nei panni – elegantissimi – di un maggiordomo. Un’esperienza surreale, di connessione con l’ambiente, perfetta per chi ha sempre sognato di dormire sotto l’incanto di una miriade di stelle.
Parlando di natura ed ecocompatibilità, merita una menzione speciale il Montana Magica Lodge cileno. Nel cuore della Patagonia, questa struttura in legno e pietra a forma di vulcano si integra nel paesaggio al punto da mimetizzarsi: un atto di rispetto nei confronti della Riserva Naturale di Huilo-Huilo, la foresta patrimonio UNESCO che lo accoglie e che mantiene ancora oggi lo status, ormai purtroppo raro, di luogo incontaminato. Ricoperto da vegetazione lussureggiante, l’hotel, a colpo d’occhio, non risulta diverso dalle colline circostanti. A tradirlo – e ne sarà contento il viaggiatore che lo cerca – sono delle piccole finestre in stile fiabesco, costruite, come il resto dell’albergo, con materiali riciclati provenienti dalla zona di Huilo-Huilo. Insomma, un vero paradigma di bioedilizia, ma anche di originalità.
I viaggiatori più tenaci, se potessero, vivrebbero su un aereo. Bene, esiste un alloggio che fa al caso loro e non a caso è nella nostra lista degli hotel più strani al mondo: il Jumbo Stay nei pressi dell’aeroporto di Arlanda, in Svezia (che ottiene così il suo secondo titolo in classifica), altro non è che un ex Boeing 747, adibito dal 2009 a struttura ricettiva. Con 27 stanze da due o tre persone e la cabina di pilotaggio trasformata in suite – con tanto di bagno privato, l’ostello conta nel complesso 79 posti letto. Tutte le stanze, che misurano circa 6 metri quadrati, hanno un televisore a schermo piatto dove è possibile consultare gli orari dei voli programmati in aeroporto. Nella tariffa è compresa anche la prima colazione, servita nel bar ricavato grazie all’opera di adattamento. Stravagante, divertente, economico e con una posizione strategica per i ritardatari che rischiano sempre di perdere il volo.
Dulcis in fundo, in tutti i sensi, tra gli hotel più strani al mondo ce n'è uno nostrano che farà la felicità dei più golosi: l’Etruscan ChocoHotel perugino, oltre a essere l'ultimo della nostra lista, tiene infatti alto il nome di un’eccellenza del territorio, il cioccolato, diventato filone tematico dell’intera struttura. Le 94 stanze sono distribuite su tre piani, Latte, Gianduia e Fondente, e sono interamente dedicate all'irresistibile tavoletta, con arredi che ne riprendono il colore e la forma. Quanto al gusto, ci pensa la Choco Sweet Suite, fiore all’occhiello dell’albergo, che offre agli ospiti una quantità pressoché illimitata di cioccolato. Chi non riuscisse ad accaparrarsi la stanza più gettonata potrà recuperare, senza rinunce, con il buffet mattutino, che propone l’iconica choco-colazione. Un nome che è un programma (tutto da assaggiare).