Viaggi
Shutterstock by shisu_ka
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Shutterstock by shisu_ka
In origine era il baratto, oggi è HomeExchange. La nuova piattaforma che si appresta a fare – e sta già facendo – tendenza nel 2024 per i viaggiatori di tutto il mondo rispolvera infatti l'antico, quanto semplice, sistema dello scambio. Nello specifico di abitazioni, come lascia intendere il nome. La regola di base è immediata: i proprietari di appartamenti in località diverse si scambiano gratuitamente le loro dimore per il periodo delle vacanze, salutando senza riserve i canonici hotel e B&B. Diventa così possibile godersi un soggiorno accogliente senza spendere per l’alloggio, sentendosi (letteralmente) a casa. Un’idea che risale agli anni Cinquanta e che sta ora ritrovando una forza inattesa.
Cedere casa a perfetti sconosciuti, se da un lato può sembrare un paradosso, dall'altro è l'essenza della filosofia dello scambio: va da sé, quindi, che l’home swapping – è l’espressione coniata per descrivere il fenomeno – abbia nella fiducia reciproca tra le parti il suo presupposto fondamentale. Certo, esistono delle garanzie scritte a supporto della buona fede, ma, affinché tutto funzioni, lo spirito collaborativo deve porsi al centro di questa formula di vacanza etica che potrebbe trasformare non solo il concetto stesso di ospitalità, ma anche le coordinate del viaggio a cui siamo abituati.
“Tu vieni da me, io da te”: è tanto lineare, in estrema sintesi, il meccanismo che muove HomeExchange. Nel dettaglio, per usufruire del servizio è necessario registrarsi, creando un profilo in cui confluiscano sia le informazioni personali, sia quelle relative all’immobile che si intende proporre, e pagare un’iscrizione annuale, dopodiché il gioco è fatto. E sembra che alle persone piaccia molto, a giudicare dai dati.
Basti pensare che nel 2023 la piattaforma ha raggiunto oltre 150.000 membri, permettendo circa 324.000 scambi. E per il 2024 le previsioni sono ancor più rosee: 1,1 milioni i soggiorni prenotati, secondo le entusiastiche stime. Dall’inizio dell’anno gli scambi hanno toccato quota 46.000, con una discreta partecipazione della community italiana, che conta poco meno di 7.000 individui e un nutrito gruppo di sostenitori tra Firenze, Milano, Roma e Torino.
Il vantaggio più immediato è, chiaramente, di natura economica, dal momento che si abbattono i costi per l’alloggio. Ma c’è di più. È l’esperienza a essere strutturalmente diversa: scegliendo l’home swapping si assapora il viaggio in maniera più autentica, responsabile, perché si entra in connessione con le persone e la cultura del luogo. Valorizzando la dimensione umana, in breve, ci si mette davvero nei panni dell’altro, un po’ come nel film natalizio per eccellenza, The Holiday (2006), con Cameron Diaz e Kate Winslet, dove le protagoniste, scambiandosi casa, si scambiano anche stile di vita, e così trovano perfino l’amore. Su questo HomeExchange non offre garanzie, ma gli interessati sono avvisati.