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Shutterstock - Photo by A_Lesik
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Shutterstock - Photo by A_Lesik
Il termine “infernòt”, in piemontese, indica un locale sotterraneo costruito scavando a mano la pietra arenaria o il tufo. Gli infernotti erano in pratica delle cantine, grandi dai 5 ai 9 metri quadri, che gli agricoltori e le famiglie contadine utilizzavano per conservare il vino e le provviste. La storia di questi curiosi locali è quindi strettamente legata a quella della tradizione vinicola del Piemonte. Si tratta di costruzioni realizzate da persone senza nozioni ingegneristiche o architettoniche, rimaste intatte grazie alla particolare resistenza della pietra arenaria. La campagna piemontese, in particolar modo la zona del Basso Monferrato Casalese, è ricca di questi locali sotterranei.
Ciò che non tutti sanno, però, è che gli infernotti esistono anche a Torino, città il cui fascino misterioso e, in qualche modo, magico hanno contribuito ad amplificare. Contrariamente alla loro versione più bucolica, gli “infernotti di città” si trovavano sotto i palazzi e si diramavano lungo le strade circostanti. Al punto che alcuni di questi erano dei veri e propri passaggi segreti utilizzati in vari periodi storici come vie di fuga per i carbonari o per i criminali. Con il passare dei decenni, questi luoghi alimentarono numerose leggende, come misteriose apparizioni o episodi di magia.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, vennero utilizzati come rifugi antiaerei di fortuna. Gli infernotti più famosi a Torino si trovano in via delle Orfane, al Caffè del Progresso, presso il Cimitero San Pietro in Vincoli, tutti riconvertiti in luoghi culturali e locali mondani come teatri. Tra questi ricordiamo anche gli infernotti di Palazzo Carignano, sede dell’Unione Culturale creata nel secondo dopoguerra da alcuni intellettuali come Cesare Pavese e Norberto Bobbio. La vastità della Torino Sotterranea è tale che spesse nemmeno chi vive a Torino la conosce con esattezza, tanto che c'è chi ipotizza che la Torino che si estende alla luce del sole possa estendersi equamente anche sotto terra.
Passeggiare per questo dedalo di gallerie non è cosa da farsi da soli, ma è possibile farlo accompagnati da guide esperte capaci di farvi visitare in sicurezza quello che il ventre di Torino ha da offrirci. Una vera e propria escursione di tre ore, a lume di torcia, durante la quale è possibile vedere, tra le altre cose, le catacombe di alcune delle chiese paleocristiane più antiche della città e il suggestivo sepolcro sito sotto la chiesa della Consolata.