Viaggi

Con il turismo lento Scopri l'Italia che non sapevi

Una primavera all'insegna dei paesaggi e delle tradizioni culinarie
A cura di   Barbara Balestrieri

Shutterstock , photo by Dudarev Mikhail

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Shutterstock , photo by Dudarev Mikhail

Shutterstock , photo by Dudarev Mikhail

Il turismo lento, fatto di esperienze e scelte sostenibili, diventa stella polare di una grande iniziativa, promossa dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni italiane. “Scopri l’Italia che non sapevi” nasce con la missione di valorizzare quanto di inedito e meraviglioso offre il Belpaese, muovendosi su un doppio binario, paesaggistico ed enogastronomico. Ne derivano due progetti, “Cammini aperti” e “Aromi d’Italia”, volti a mostrare il lato meno battuto della Penisola, da nord a sud, mettendo l’accento sul fascino dell’esplorazione. Per innamorarsi ancora dell’Italia, al riparo dalla frenesia quotidiana e dalle destinazioni più gettonate.

Cammini aperti

Sono 42, due per ogni regione, gli itinerari da percorrere in Italia con “Cammini aperti”, campagna che vede l’Umbria come capofila. Con oltre 2000 partecipanti attesi nelle giornate scelte, 13 e 14 aprile, l’evento punta a qualificarsi come il più rilevante sul territorio dedicato ai cammini, emblematica espressione del turismo lento, fatto di piccoli passi e soste lungo la strada. La parola d’ordine è accessibilità: tutti i percorsi, dalla lunghezza compresa tra i 6 e i 10 km, sono ad anello e ammettono un dislivello non superiore ai 300 metri, per cui non sono richieste abilità specifiche. Sentieri escursionistici e religiosi si fondono con l’obiettivo di mettere in luce i diversi contesti ambientali di ogni regione, illustrandone – e preservandone – le rispettive identità. Così si impara ad apprezzare, davvero e fino in fondo, la sintesi tra uomo e natura.

Aromi d’Italia

Aromi d'Italia. Shutterstock - Photo by ZoneCreative

E poi spazio all’enogastronomia, perché turismo lento significa assaporare l’essenza del viaggio, in tutti i sensi. La diversità delle proposte culinarie italiane diventa cuore tematico del progetto “Aromi d’Italia”, curato dalla Toscana, che ha ravvisato – lo suggerisce il nome stesso – nei profumi del cibo l’elemento chiave per declinare, in modo originale, la narrazione delle abitudini alimentari sul territorio. La “mappa aromatica” che ne consegue permette, infatti, di riconoscere la specificità di una regione attraverso l’aroma che la contraddistingue. D’altra parte, come noto, l’olfatto è il senso per antonomasia in grado legarsi indissolubilmente alla memoria individuale.Shutterstock. Photo by oltrelautostrada

Basta sentire un profumo perché si riattivino i ricordi, lontani o vicini: chi mai potrebbe dimenticare quell’aroma di pietanze cucinate in casa, magari la domenica, condivise in famiglia, con gli amici, intorno a una tavola sobriamente apparecchiata? A identificare quale, tra questi aromi, rispecchi meglio la tradizione delle singole regioni ci penserà un team di esperti e addetti ai lavori, responsabili inoltre di divulgare a comunicatori e operatori turistici il campione scelto, grazie a un kit olfattivo. Seguirà quindi un vero tour lungo lo Stivale, per sottoporre i piatti selezionati alla prova dell’assaggio. Ciliegina sulla torta, il bus “Drive my Tasting”: dotato di cucina professionale, ospiterà, tra aprile e maggio, fino a 30 persone, in un itinerario da nord a sud, isole comprese, con il fine di far scoprire i gusti unici di ogni località attraversata, ma anche i panorami più suggestivi (e meno affollati) d’Italia. Insomma, un’ode al patrimonio nostrano che coinvolge mente e corpo. Preparatevi a partire.

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