Viaggi
Shutterstock_by_David Ionut
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Non si può dire di essere stati in Spagna senza aver visitato l’Andalusia. Situata nel sud più estremo del Paese, si trova a due passi dal Marocco. Le due culture, nei secoli, si sono mescolate, dando vita a realtà ibride e, proprio grazie a questa unione del diverso, ancora più interessanti di prima. Passeggiando per le calles, la sensazione è quella di trovarsi in una terra di mezzo, di fronte all’armadio di Narnia: a un battito d’ali da un’altra realtà culturale. L’Andalusia è la culla dell’ir de tapas autentico e della fusione tra credo religiosi, sia architettonicamente che culturalmente, dei panorami che mutano radicalmente a ogni angolo e degli azulejos che fanno da sfondo ai ballerini di flamenco. Una regione colorata, vivida, dinamica, che sembra non fermarsi mai. Un viaggio on the road di 4 giorni in Andalusia non solo è possibile, ma è anche l'ideale per un ponte lungo, come quello del 25 aprile di quest’anno. 4 giorni, 4 città differenti: Cordova, Granada, Ronda, Malaga.
Incastonata tra la Sierra Morena e il fiume Guadalquivir, Cordova è l’emblema della multiculturalità andalusa. Il centro storico, ricco di stradine che si intrecciano e cortili di zagare e gelsomini nascosti, è interamente patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il luogo paradigmatico, però, è la Mezquita. O, meglio, la grande Moschea - Cattedrale. Nella stessa struttura, si fondono la religione araba e quella cristiano-cattolica e, di conseguenza, anche l’arte caratteristica di ciascuna delle due. Espressione dell’arte moresca e dell’architettura gotico rinascimentale, la Mezquita di Cordova è la dimostrazione tangibile dell'interculturalità di una città che ha davvero imparato il concetto di unione.
Cibo consigliato: Salmorejo Cordobés, versione tapa con jamòn serrano e uova.
Di fondazione romana e avamposto arabo in Spagna, Granada è stata per secoli la capitale dell’Emirato Arabo e porta sulla sua pelle, ancora, i ricordi di questo passato. Senz'ombra di dubbio, è la città dell'Andalusia in cui si percepisce maggiormente la presenza araba: dai sapori agli odori, l'identità di Granada è molto ibrida. Situata ai piedi della Sierra Nevada, Granada è anche città universitaria e ha una movida molto giovane e vivace. Edifici in stile nazari e bagni arabi si nascondono dietro ogni angolo, in particolar modo nel tortuoso quartiere di Albaicìn, mescolati in un caos a suo modo ordinato con le cattedrali rinascimentali. La perla di Granada, però, è l'Alhambra, la labirintica fortezza araba che spicca, prepotente ed elegante, sopra tutta la città. Palazzi decorati con bassorilievi e lavorazioni in gesso e stucco modellati, dorature, mosaici e motivi geometrici e calligrafici: l'exploit dell'arte moresca. A completare il quadro, la villa estiva con giardini Generalife, attaccata all'Alhambra, e il panorama a 360 gradi su tutta la città.
Cibo consigliato: Tajine di carne, è la città migliore d’Europa in cui mangiare cucina marocchina.
Città del cuore di Ernest Hemingway e Orson Welles, Ronda è senz’ombra di dubbio la località più piccolina dell’itinerario: per questo, mezza giornata per visitarla è sufficiente. A renderla così speciale è il paesaggio naturale su cui è stata anticamente costruita. Arroccata sulla gola di El Tajo e profonda circa 100 metri, Ronda è piccolina, ma culturalmente molto esuberante. Il main point di qualsiasi visita qui, è l'originario borgo arabo, chiamato La Ciudad, raggiungibile attraverso tre famosi e pittoreschi ponti. Sono concentrate qui le attrazioni più belle della città, tappe imperdibili di qualsiasi gita a Ronda: il Palacio Mondragòn con i suoi giardini d'acqua, i bagni arabi del XIII secolo, il minareto e la porta dell'Almocabar.
Cibo consigliato: Tapa di espinacas con garbanzos, ossia spinaci e ceci speziati, piatto della cucina tradizionale.
Città d’arte e città di mare, Malaga vive delle opere di Pablo Picasso, nato qui, e dell’architettura moresca. L’estate malaguena anticipa il resto d’Europa, al punto che la città è ritenuta la Capitale della Costa del Sol. In questi ultimi tempi ha subito una vera e propria rivoluzione artistica: non più solo Picasso, il cui museo è ormai un highlight, ma anche gallerie d’arte contemporanea, come il CAC Malaga, e la fioritura di nuovi quartieri alternativi. In una visita a Malaga, imperdibile è l’Alcazaba, l’antica fortezza moresca che sovrasta la città, disposta su vari livelli. Direttamente collegata e ancor più maestosa è l’altra fortezza, Gibralfaro. In cima, si trova un piccolo punto panoramico nascosto, che affaccia sull’intera città dall’alto: anche solo questa tappa vale il viaggio.
Cibo consigliato: Berenjenas - melanzane fritte con miele di canna. Dolci, ma non troppo.