Tech
Courtesy of Vertical Farm Italia
#FFFFFF
Courtesy of Vertical Farm Italia
A Torrita di Siena, piccolo borgo medievale nel cuore della Valdichiana, in quello che una volta era un rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale, c'è ora il primo orto verticale sotterraneo d'Italia. Mentre nel nostro Paese ci sono già diverse fattorie verticali al chiuso, anche di grandi dimensioni, quella di Torrita, a oggi, risulta essere l'unica sottoterra. In un tunnel che si snoda per quasi 200 metri di lunghezza sotto il centro storico, il Comune ha infatti messo in atto un progetto innovativo e super green: un orto verticale dove saranno coltivati ortaggi da frutto e da foglia ed erbe aromatiche a beneficio della mensa comunale e delle famiglie in difficoltà.
L'impianto si estende su una superficie complessiva di 6 metri quadrati, ed è un concentrato di tecnologia: si sviluppa su box verticali a più livelli illuminati da lampade Led capaci di stimolare la fotosintesi. Gli ortaggi sono coltivati con l'idroponica, una tecnica fuori suolo in cui le radici vengono irrorate con una soluzione nutriente: questo permette di ridurre l'uso di pesticidi (le piante al chiuso sono meno esposte ai parassiti), fertilizzanti ed acqua.
Coltivare al chiuso permette inoltre di proteggere le piante dagli sbalzi climatici, garantendo raccolti a ciclo continuo di insalata, spinaci, pomodori, cetrioli, zucchine, cipolle, basilico e prezzemolo, per una produzione totale stimata intorno ai 30-40 kg di ortaggi al mese. La gestione dell’orto verticale è possibile da remoto grazie a un accurato corredo tecnologico; tuttavia, dei volontari preparati a svolgere il compito sono presenti periodicamente per mettere a dimora le piante, raccogliere i prodotti e accompagnare i visitatori lungo tutto il tunnel, lungo 186 metri, largo 3 e profondo fino a 23 nel punto più basso.
Per capirne di più abbiamo rivolto alcune domande all'Ing. Matteo Benvenuti, direttore e fondatore del gruppo Vertical Farm Italia.
Dove e come nasce l'idea di un orto verticale sotterraneo?
Il comune di Torrita di Siena voleva sviluppare un progetto di recupero del Tunnel antiaereo che passa sotto il centro storico del paese che fosse innovativo e che, al tempo stesso, mantenesse il racconto del proprio passato. L'idea è stata quella di creare un percorso espositivo che raccontasse il territorio del comune dalle origini etrusco-romane fino al futuro, attraverso il filo conduttore dell'agricoltura: l'attività umana che, da sempre, ha plasmato il paesaggio della Valdichiana Senese. La Vertical Farm è stato il modo per immaginarsi un futuro agricolo alla luce delle nuove conoscenze e tecnologie. La Tunnel Farm è la prima vertical farm sotterranea d'Italia, interamente di proprietà di un Comune. E' proprio grazie alla collocazione all'interno del tunnel antiaereo, che ha una temperatura e un'umidità stabili durante l'anno, che si possono creare condizioni di coltivazione ottimali senza la necessità di un sistema di climatizzazione particolarmente sofisticato. Il progetto tunnel farm, oltre ad avere una valenza produttiva, vuole essere anche un progetto di divulgazione di questo nuovo modo di fare agricoltura e un vero e proprio esperimento, aperto anche alle aziende del mondo agritech, che possono trovare un luogo in cui testare le proprie tecnologie.
Ritiene che, data la sempre maggiore concentrazione umana nelle aree urbane, quello degli orti verticali sia un modello destinato a diventare un futuro standard agricolo?
Sicuramente, gli orti verticali saranno una delle soluzioni da mettere in campo per risolvere i problemi delle aree urbane. Non so dire se nel futuro l'agricoltura verticale sarà uno standard, sicuramente si svilupperà sempre di più e sarà sempre di più parte delle nostre vite. Questo non deve, tuttavia, indurci a pensare che abbandoneremo l'agricoltura tradizionale che, anzi, vedrà (come già sta avvenendo) una fase di miglioramento ed efficientamento anche grazie alle informazioni e i dati che arrivano dalle vertical farm. Diciamo che, in futuro, agricoltura verticale ed orizzontale saranno sicuramente complementari. Due facce della stessa medaglia.
L'aspetto sociale dell'iniziativa – con i prodotti dell'orto destinati alle famiglie in difficoltà e alle mense comunali – è destinato a rimanere esclusivo o si pensa di ampliare la platea dei beneficiari con un eventuale aumento della produzione?
Per il momento le produzioni della Tunnel Farm manterranno queste destinazioni, tuttavia, non è escluso che in futuro la produzione possa essere ampliata a si immaginino ulteriori utilizzi per ciò che viene coltivato.
La Tunnel Farm è un'iniziativa permanente e, nei prossimi mesi, verranno organizzate visite ed eventi. Maggiori informazioni sul sito www.tunnelfarm.it