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Il Giro d'Italia 2024 si presenta come un affascinante viaggio attraverso il cuore pulsante e la storia d'Italia, unendo l'emozione dello sport con il fascino intramontabile del paesaggio italiano. Questa edizione porterà i ciclisti attraverso città d'arte, paesaggi montani mozzafiato e coste pittoresche, in una sfida che testa resistenza, velocità e strategia.
Racconteremo il Giro, tappa per tappa, insieme a Wonders, per scoprire i luoghi del nostro territorio più suggestivi e ricchi di Storia, attraversati dai partecipanti alla gara.
Il ciclista sloveno Tadej Pogačar ha trionfato nel Giro d'Italia 2024, che si è concluso ieri con la ventunesima e ultima tappa, un percorso di 125 Km con arrivo a Roma. Nell'ultima tappa, con arrivo ai Fori Imperiali, il belga Tim Merlier ha vinto lo sprint finale, superando Jonathan Milan. Nella classifica finale, il corridore del team Uae Team Emirates ha superato Daniel Martinez e Geraint Thomas. Pogačar ha ottenuto anche il titolo di miglior scalatore del Giro, mentre l'italiano Antonio Tiberi, quinto nella generale, ha ottenuto la maglia bianca come miglior giovane e Jonathan Milan ha conquistato la maglia ciclamino della classifica a punti.
La tappa finale è partita dall'EUR, ha toccato il litorale e Ostia, per poi rientrare e concludersi con un circuito di 9,5 Km per 8 giri nel cuore di Roma. Il percorso ha incluso il passaggio per via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via del Plebiscito, corso Vittorio e largo di Torre Argentina, con arrivo finale in via San Gregorio, tra il Colosseo e il Circo Massimo. Il tracciato ha presentato brevi salite e lunghi rettilinei, uniti da curve talvolta tecniche. La strada era prevalentemente asfaltata, con alcuni tratti in pavé.
L'ultima tappa del Giro d'Italia 2024 ha celebrato la magnificenza di Roma, presentandola non solo come una capitale storica ma anche come un palcoscenico vivace per il ciclismo di alto livello. Partendo dall'EUR, un quartiere modernista noto per i suoi ampi viali e edifici imponenti, che offrono una visione diversa della città eterna, ricca di storia ma sempre rivolta verso il futuro. Da lì, il percorso si è spostato verso il litorale, concludendo la tappa nel cuore di Roma, i ciclisti sono entrati in una città che è un vero e proprio museo a cielo aperto. Passando per monumenti iconici come il Colosseo, il Foro Romano e il Circo Massimo, i partecipanti hanno viaggiato indietro nel tempo, attraversando i millenni di storia che definiscono l'essenza di Roma. Attraversando i vicoli, si incontrano piazze come Piazza Navona e Piazza di Spagna, che offrono uno scorcio della vita romana tra fontane barocche e scalinate storiche. Il Vaticano, con la sua imponente Basilica di San Pietro e i musei, è un epicentro di arte e spiritualità. Inoltre, non si può dimenticare la Fontana di Trevi, un vero gioiello dell'arte barocca, dove i turisti lanciano monete sperando di tornare nella città eterna.
La cucina romana brilla per la sua autenticità e semplicità. Dalla carbonara, un piatto cremoso con guanciale, uova, pecorino e pepe, all’altrettanto famosa cacio e pepe, un connubio di pasta, pecorino e pepe nero. L’intramontabile amatriciana, un sugo a base di pomodoro arricchito con guanciale e peperoncino. Non mancano poi i supplì, crocchette di riso al pomodoro con cuore di mozzarella, e la pizza al taglio, ideale per uno spuntino veloce. Per i golosi, i maritozzi con la panna, dolci soffici farciti di panna montata, rappresentano la dolcezza romana per eccellenza.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia 2024: Pedalare nella storia. La via Appia Antica
Il Giro d'Italia 2024 ha proseguito il suo svolgimento con la ventesima tappa, da Alpago a Bassano del Grappa, caratterizzata da due scalate del Monte Grappa su un percorso totale di 184 km. Tadej Pogačar, leader della classifica, ha conquistato la sua sesta vittoria di tappa in questa edizione, distanziando notevolmente gli avversari e confermando il suo dominio. Ha lanciato l'attacco decisivo a circa 30 km dal traguardo, superando prima l'attacco solitario di Giulo Pellizzari e poi dirigendosi in solitaria verso la vittoria. Nella lotta per il secondo posto, il francese Valentin Paret-Peintre ha superato Daniel Martinez, attualmente secondo in classifica generale ma staccato di circa 10 minuti da Pogačar. Seguono nella classifica di tappa Antoni Tiberi, Einer Rubio e Giulo Pellizzari. L'intero percorso è partito dal Lago di Santa Croce, attraversando diverse zone note fino alle pendici del Monte Grappa, con un tratto che includeva anche una breve e ripida salita del Pianaro, per poi concludersi con un arrivo in città dopo una lieve discesa.
La ventesima tappa del Giro d'Italia 2024, da Alpago a Bassano del Grappa, attraversa il variegato paesaggio veneto, esponendo la ricca geografia e cultura della regione.
Alpago è l'affascinante ingresso alle Dolomiti Bellunesi, che is estende dal Lago di Santa Croce fino alla Foresta del Cansiglio. Questa zona è punteggiata da boschi, montagne e piccoli paesi ricchi di storia e ospitalità. Il Lago di Santa Croce, noto anche come Lago del Vento, è ideale per vacanze attive o per rilassarsi, con una spiaggia attrezzata per sport come beach volley e windsurf, e sentieri per passeggiate e gite in bicicletta. La Foresta del Cansiglio, un tempo risorsa veneziana per la produzione di remi, oggi è un paradiso per il trekking e la mtb, molto adatta alle famiglie. Per gli appassionati di volo libero, la terrazza sotto il Monte Dolada offre viste spettacolari sulla Conca dell’Alpago. La Casa dell’Alchimista, un museo in una casa del XVI secolo, racconta storie di alchimia e di nobiltà locale. Gli itinerari ciclabili e pedonali sono molti e vari, adatti a tutti i livelli. In quanto a delizie culinarie, l'agnello dell’Alpago è una carne tenera e saporita che si abbina perfettamente ai piatti locali come la zuppa di mais e legumi.
Bassano del Grappa è una graziosa cittadina medievale nel vicentino, famosa per il suo ricco patrimonio artistico con opere di Palladio, Canova, e altri. Il simbolo della città è il Ponte Vecchio, legato agli alpini della Grande Guerra. Tra i luoghi di interesse spiccano il Museo Civico, Palazzo Sturm con i suoi musei della Ceramica e della Stampa Remondini, la Torre Civica, il Castello degli Ezzelini e il Duomo di S. Maria in Colle. Le ville storiche e l'Anello del Brenta offrono splendide passeggiate. Gastronomicamente, Bassano vanta l'asparago bianco DOP e piatti tradizionali come Bigoli e Broccolo di Bassano, accompagnati da olio extravergine locale. Rinomata anche per i distillati, Bassano è inserita tra le Città del Vino della D.O.C. Breganze, producendo vini come Torcolato e Vespaiolo.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Bassano del Grappa. Enclave vicentina di storia, memoria, arte
La diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2024 si è svolta partendo da Mortegliano e arrivando a Sappada, coprendo una distanza di 157 Km con un dislivello complessivo di 2.850 metri. Andrea Vendrame, in forza al team Decathlon AG2R, ha vinto la tappa dopo una lunga fuga, incrementando il suo vantaggio e riuscendo a mantenere la testa della corsa fino al traguardo, con Pelayo Sanchez e Steinhauser che hanno terminato un minuto dopo di lui. Il percorso ha seguito la valle del Tagliamento passando per località come San Daniele del Friuli, Forgaria nel Friuli e Peonis. Dopo Tolmezzo, la strada ha presentato una serie di salite fino al traguardo. Tra queste, il Passo Duron, la Sella Valcalda e la Cima Sappada, seguiti da una breve discesa verso il traguardo. A circa 5 Km dal traguardo, la strada si è ristretta ulteriormente, con una lieve discesa lungo la ciclabile di Sappada. A 2 km dalla fine, una svolta a destra ha portato a un tratto con pendenze fino al 10%, che ha condotto al centro del paese. La pendenza si è mantenuta intorno al 5% fino all'ultimo chilometro, dove la strada ha iniziato a scendere verso il rettilineo finale, lungo 400 metri su un asfalto di 6 metri di larghezza.
Mortegliano si trova a breve distanza da Udine, immersa in un pittoresco paesaggio rurale con strade costeggiate da filari di alberi. La cittadina, prospera e ospitale, è situata nella zona delle risorgive, dove le acque sotterranee riemergono creando un ricco ecosistema di rii, rogge e fiumi. Tra i punti di interesse spicca il Duomo dei Santi Pietro e Paolo, un'imponente costruzione in stile gotico moderno che, con la sua forma ottagonale e i suoi 80 metri di altezza, domina la città e ospita al suo interno la magnifica pala del Martini, al secolo Giovanni Battista di Martino Mioni, un capolavoro del Rinascimento friulano. Il campanile di Mortegliano, il più alto d'Italia, tocca i 113 metri e 20 e rappresenta un simbolo di speranza e fede, visibile in tutta la pianura. La gastronomia di Mortegliano è dominata da colture di mais, frumento, orzo, mele, kiwi, e viti. Prodotti locali come il Blave di Mortean (una farina da polenta ottenuta da varietà autoctone di mais coltivate esclusivamente a Mortegliano) e i formaggi Montasio, ricotta, stracchino, e mozzarella sono prodotti altamente apprezzati per la loro qualità superiore, testimoniando la ricchezza della tradizione agricola e casearia della regione.
Sappada, posizionata a 1250 metri s.l.m. sulle Dolomiti del Cadore, è un noto centro turistico montano ricco di storia e cultura. La via centrale di Sappada funge da vivace centro commerciale con numerosi negozi di abbigliamento sportivo, souvenir e botteghe artigianali. Le Borgate Vecchie e i Laghi d’Olbe sono tra i luoghi più incantevoli per gli appassionati di escursioni e natura. La cucina sappadina è celebre per la sua eccellenza, con un'offerta gastronomica che spazia da ristoranti stellati e gourmet a pizzerie, agriturismi e rifugi montani. I piatti della tradizione locale attirano turisti da tutto il mondo, rendendo la gastronomia un punto di riferimento per chi visita questa località.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Alpe Adria. In bici sulla ferrovia
Il ciclista belga Tim Merlier ha vinto la diciottesima tappa del Giro d'Italia 2024, che si è svolta da Fiera di Primiero a Padova. Membro del team Soudal-Quick Step, Merlier ha superato Jonathan Milan del team Lidl-Trek in una serrata volata, con Kaden Groves (Alpecin - Deceuninck) che ha completato il podio. La tappa, lunga 178 km, includeva un'unica difficoltà iniziale seguita da tratti pianeggianti attraverso centri urbani. Tadej Pogačar mantiene la maglia rosa di leader della classifica generale. La tappa presentava un inizio in salita a Lamon, seguito da circa 150 km di pianura in discesa. Le strade, prevalentemente rettilinee e di larghezze variabili, attraversavano diverse zone abitate, con due curve decisive nell'ultimo chilometro prima del traguardo in Prato della Valle.
La diciottesima tappa del Giro d'Italia offre un viaggio affascinante da Fiera di Primiero, un borgo montano nel cuore delle Dolomiti Trentine, fino a Padova, una delle città d'arte più celebri della Pianura Padana.
Fiera di Primiero, situata a un'altitudine di 730 metri, è incastonata ai piedi delle imponenti Pale di San Martino e alla confluenza dei torrenti Cismon e Canali. Questa località è stata storicamente un centro di grande importanza economica e commerciale già dal 1400, grazie alle sue miniere di ferro, che l’hanno resa il fulcro delle attività fieristiche e amministrative dell'intera valle. Oggi, Fiera di Primiero conserva il suo carattere con edifici storici come il Palazzo delle Miniere e la Chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta, testimonianze dell'architettura gotica della regione. La sua posizione rende il borgo un punto di partenza ideale per esplorazioni nelle valli circostanti e per apprezzare la natura incontaminata e la biodiversità del Parco Paneveggio-Pale di San Martino. Dal punto di vista gastronomico, Fiera di Primiero offre un assaggio della cucina trentina con prodotti come la Tosela, una specialità casearia fresca, il Botiro di Malga di Primiero, un burro di qualità superiore noto per il suo colore dorato e aroma floreale, e la Carne Fumada di Siror, un tipo di carne affumicata tipica della zona. Questi prodotti sono spesso accompagnati da polenta, salsiccia luganega e birre artigianali locali, che celebrano la tradizione culinaria di questa ricca regione montana.
Questa città è un crogiolo di storia e cultura, nota per la sua prestigiosa università fondata nel 1222, che la rende una delle più antiche del mondo. Padova è anche la città di Sant'Antonio, la cui basilica è un luogo di pellegrinaggio globale. Il cuore pulsante di Padova si esprime nel suo vivace centro storico, dove vie pedonali si snodano tra piazze storiche, caffè all'aperto, e siti d'interesse come l'Orto Botanico, la più antica giardineria universitaria esistente, e gli affreschi quattrocenteschi che adornano la Cappella degli Scrovegni, capolavoro di Giotto e patrimonio UNESCO. Oltre a ciò, Padova è celebre per le sue acque: i fiumi Brenta e Bacchiglione la attraversano, arricchendo il paesaggio e offrendo panorami rilassanti e pittoreschi, visibili soprattutto attraverso una gita in burchiello lungo la Riviera del Brenta. Queste vie d'acqua sono teatro di una storica cultura fluviale che si integra perfettamente con il moderno tessuto urbano e studentesco della città, rendendo Padova un luogo dove storia e modernità convivono armoniosamente.
Nella diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2024, il percorso si è snodato da Selva di Val Gardena/Wolkenstein in Gröden fino al Passo del Brocon. Georg Steinhauser, corridore della squadra EF, ha ottenuto la vittoria. Il giovane ciclista tedesco di 22 anni è arrivato davanti a Tadej Pogačar, l'attuale leader della classifica, che ha mantenuto la maglia rosa aumentando il proprio margine sul secondo classificato, il colombiano Daniel Martínez, a 7 minuti e 42 secondi. Sul podio, dietro a Steinhauser e Pogačar, si è classificato Antonio Tiberi, seguito da Thomas e Martinez. La tappa, caratterizzata da un lungo tracciato montano di 159 Km con un dislivello totale di 4.200 metri, ha superato prima il Passo Sella per poi proseguire per le valli di Fassa e di Fiemme, con un alternarsi di salite e discese impegnative fino a Predazzo. Successivamente, i corridori hanno affrontato il Passo Rolle e il Passo Gobbera. Dopo aver attraversato Canal San Bovo, c'è stata la scalata iniziale al Passo Brocon dal lato Nord. Avvicinandosi all'area di arrivo, i partecipanti hanno percorso una discesa ampia e veloce fino a Castello Tesino e Pieve Tesino, dove è iniziata l'ardua salita finale con pendenze che superavano il 10%. Negli ultimi 2 chilometri, la strada alternava tratti quasi pianeggianti a salite più accentuate, con gli ultimi 500 metri che presentavano una leggera ascesa, concludendosi su asfalto.
Si erge come un paradiso per gli appassionati di attività all'aperto, immerso nelle Dolomiti. Questa località è famosa per la sua affascinante bellezza paesaggistica e la ricca cultura ladina, testimoniata da tradizioni e usanze peculiari. In inverno, le piste da sci, mantenute in condizioni impeccabili, attraggono gli amanti degli sport invernali. L’estate trasforma Selva di Val Gardena in un ideale punto di partenza per escursioni a piedi e in mountain bike. Tra i percorsi più suggestivi, spicca quello del vecchio trenino che attraversa il Castel Gardena e la Via Crucis che conduce in Vallunga, un'area situata nel parco naturale del Puez Odle.
La tradizione culinaria della regione rappresenta uno dei suoi aspetti più rilevanti e attrattivi. I turisti possono scoprire e gustare piatti tipici altoatesini nelle calorose atmosfere dei rifugi montani e nei ristoranti locali. La gastronomia del luogo si caratterizza per un mix di sapori robusti, con piatti genuini a base di formaggi selezionati, carni di alta qualità e ingredienti locali. Tra le specialità più tipiche della zona, spiccano la zuppa di orzo “Panicia”, le sfoglie di patate con crauti “Grosti da patac y craut”, la mosa “Jufa”, le mezzelune ripiene di spinaci “Crafuncins da ula vërda”, il pane dolce alla frutta “Fuiacia” e molti altri.
Situato tra l’altopiano del Tesino e la valle del Vanoi, è un incantevole valico che diventa una destinazione turistica popolare durante la stagione estiva, grazie ai suoi sentieri panoramici ideali per escursionismo e passeggiate. In inverno, il passo offre un'ampia varietà di attività sulla neve, che vanno dallo sci alpino allo snowboard, fino allo sci di fondo e all'alpinismo. Il Passo del Brocon ha giocato un ruolo strategico durante le due guerre mondiali, come evidenziato dai bunker e dalle trincee ancora visibili. Attrazioni come il Biolago Castello Tesino e l’Osservatorio Astronomico del Celado arricchiscono ulteriormente l'offerta turistica, combinando relax, cultura e avventura.
Nei ristoranti della Valsugana del Tesino si possono gustare prodotti autentici che rievocano i sapori tradizionali del Lagorai, offrendo un vero e proprio viaggio culinario nella storia di queste valli. La cucina locale, come tipico della tradizione trentina, privilegia piatti semplici a base di ingredienti terrestri come patate, fagioli, rape e cavoli. Quest'ultimi, fermentati in mastelli di legno, si trasformano in crauti o in "le verde", un piatto tipico della zona, ancora oggi molto apprezzato. Durante i mesi estivi, i malghesi e i pastori producono formaggio di malga, ricotta e burro, prodotti simbolo delle tradizioni del Lagorai e distintivi per le loro qualità organolettiche uniche, legate strettamente al territorio di alta quota. Inoltre, la zona è rinomata per i suoi piccoli frutti come fragole, lamponi e mirtilli, coltivati da giovani agricoltori locali che esaltano i sapori autentici della montagna.
Tadej Pogačar (UAE Emirates) si è aggiudicato la sedicesima tappa del Giro d’Italia 2024. A seguito delle avverse condizioni meteorologiche, la lunghezza della tappa è stata ridotta da 206 a 118 chilometri. Pogačar, indossando la maglia rosa, ha ottenuto la sua quinta vittoria in questa edizione del Giro, terminando la tappa in solitaria dopo aver superato nell'ultimo tratto l'italiano Giulio Pellizzari, che si è piazzato secondo. Originariamente, il percorso doveva estendersi da Livigno a Santa Cristina Val Gardena/St. Christina in Gröden (Monte Pana), ma le condizioni meteo hanno imposto una partenza da Lasa, accorciando significativamente il tragitto. Per quanto riguarda il dettaglio della tappa, la salita dello Stelvio è stata annullata. Inizialmente previsto da Livigno, il percorso avrebbe dovuto includere le salite dell'Eira, del Foscagno e del Giogo di Santa Maria. La commissione del Protocollo per il Meteo Estremo ha deciso di neutralizzare la gara fino a un luogo sicuro, dopo aver considerato una breve sosta per il cambio d'abbigliamento. Nonostante un accordo per una partenza simbolica da Livigno, gli atleti non si sono presentati, e la gara è iniziata da Lasa, in Val Venosta, senza includere l'Umbrailpass. Così, i primi 84 km previsti non sono stati percorsi.
Il Giro d’Italia 2024 ha continuato il suo percorso ieri con la quindicesima tappa, partendo da Manerba del Garda e arrivando a Livigno (Mottolino), coprendo 222 km e superando un dislivello complessivo di 5.400 metri. Si tratta della tappa più estesa e tra le più impegnative dell'edizione. L'eroico Tadej Pogačar si è aggiudicato la vittoria, mantenendo la maglia rosa. La competizione si ferma nella giornata di oggi per la seconda giornata di riposo.
La quindicesima tappa è partita alle 10.40 da Manerba del Garda, Brescia, con arrivo alle 17.00 a Livigno, Sondrio. Un segmento di alta montagna, con percorsi e traguardi oltre i 2.000 metri. La difficoltà è stata piuttosto elevata, in quanto caratterizzata da cinque ascese interrotte solo dalla Val Camonica per un breve respiro. Le salite includevano Lodrino, il nuovo Colle San Zeno con una lunga e ardua discesa, seguite dalla risalita della Val Camonica da Pisogne fino a Edolo, la scalata del Mortirolo da Monno e la discesa in Valtellina. La lunga salita è proseguita fino a Bormio con un breve tratto su Motte, poi oltre Isolaccia Valdidentro si è arrivati al Passo di Foscagno. Dopo una breve discesa, si affrontava l'ultima salita al Passo di Eira, finendo con un tracciato asfaltato che risaliva la pista del Mottolino. Gli ultimi chilometri sono stati in salita, con una rampa finale con pendenze fino al 19%, un breve allentamento della pendenza e un ulteriore passaggio che conduceva al rettilineo finale di 50 metri su una strada larga sei metri.
La quindicesima tappa del Giro d'Italia 2024 si è svolta in un percorso che parte da Manerba del Garda, una località incantevole sulle rive del Lago di Garda, per raggiungere Livigno, un'altitudine alpina nota per la sua natura incontaminata e il paesaggio montano mozzafiato.
Manerba del Garda è circondata da un panorama naturale ricco, simile a una piccola oasi nella vastità del Lago di Garda. La regione è famosa per la Rocca di Manerba, un promontorio che offre viste panoramiche sul lago e che è circondato da un parco naturale con una biodiversità che include diverse specie di uccelli, piante e fiori selvatici. La gastronomia locale sfrutta al meglio i prodotti del lago, come il coregone e il persico, spesso serviti grigliati o in deliziose ricette locali, e l'olio d'oliva del Garda, che è un condimento essenziale nella cucina del posto.
Procedendo verso nord, il percorso raggiunge Livigno, situata nelle remote Alpi italiane. Questa area, nota come il "piccolo Tibet", è un paradiso per gli amanti della natura e degli sport all'aria aperta, grazie al suo clima alpino e ai suoi vasti spazi naturali. Livigno è anche rinomata per le sue pratiche di conservazione ambientale e per il ricco habitat che supporta una varietà di fauna selvatica, tra cui cervi, aquile e marmotte. La cucina di Livigno è robusta e arricchita da ingredienti montani, con piatti tipici come i pizzoccheri, fatti con pasta di grano saraceno, formaggio, patate e verza, e la bresaola, una carne essiccata che riflette la tradizione di conservazione degli alimenti della regione.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Oasi della Bora
Filippo Ganna ha trionfato nella quattordicesima tappa del Giro d'Italia 2024, che si è svolta tra Castiglione delle Stiviere, cittadina della provingia mantovana ricca di storia nelle colline moreniche del Garda e Desenzano del Garda, vivace località balneare sulla sponda sud-occidentale del lago. Il cronoman italiano, tesserato per il team Ineos Grenadiers, ha conquistato i 31,2 Km del percorso fermando il cronometro a 35' 02", superando Tadej Pogačar di circa trenta secondi. Nonostante il secondo posto, Pogačar ha rafforzato la sua posizione in maglia rosa, aumentando il distacco dagli avversari diretti nella classifica generale.
La tappa si è svolta su un percorso prevalentemente pianeggiante ma con alcune lievi ondulazioni. Il tragitto ha toccato pochi centri urbani, alternando tratti in leggera discesa verso la sponda del Lago di Garda. Gli ultimi chilometri sono stati caratterizzati da una strada dritta con un paio di curve a destra e sinistra a 300 metri dal traguardo, seguite da un rettilineo finale di 200 metri su un'ampia strada asfaltata.
Teatro di numerosi episodi durante le Guerre d'indipendenza italiana a metà del XIV secolo per l'estensione territoriale del Regno di Sardegna e la proclamazione del Regno d'Italia, questa cittadina offre panorami mozzafiato sulle colline moreniche che circondano il Lago di Garda. Castiglione delle Stiviere è rinomata per la sua cucina locale, che include piatti come il risotto alla pilota, preparato con salsiccia di maiale e Parmigiano Reggiano, una specialità che riflette la tradizione agricola della zona.
Arrivando a Desenzano, si scopre una città moderna e dinamica, famosa per le sue belle spiagge e il vivace lungolago. Oltre a essere un punto di ritrovo per turisti, questo pittoresco porto sul lago offre una scena culinaria eccitante. Piatti come la trota del Garda, spesso servita grigliata o in carpione, e il coregone, un pesce di lago delicato e saporito, sono tra i più noti e apprezzati.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Sponda orientale del Garda. Abbraccio tra lago e montagna
Tappa 13: Riccione - Cento
Jonathan Milan (Lidl-Trek) ha trionfato in volata nella tredicesima tappa del Giro d’Italia 2024, che si è svolta da Riccione a Cento, per un totale di 179 Km e un dislivello di 150 metri. Al secondo posto si è classificato Aniołkowski (Cofidis), seguito da Bauhaus (Bahrain-Victorious) al terzo. Tadej Pogačar non ha avuto problemi e ha mantenuto la maglia rosa, rimanendo leader della classifica generale. La tappa è stata interamente pianeggiante, attraversando la pianura emiliano-romagnola su strade per lo più rettilinee e di larghezza variabile, passando attraverso i centri abitati. Gli ultimi chilometri erano privi di pendenza, tranne il ponte sul fiume Reno che rappresentava l'unico dislivello nel finale. Alcune ampie curve hanno condotto al rettilineo d’arrivo di 450 metri, con una carreggiata larga 8 metri.
Dal punto di vista del territorio, questa tappa unisce Riccione, arcinota località balneare della Riviera Romagnola, a Cento, una città emiliana che si distingue per il ricco patrimonio artistico e culturale.
Riccione
Conosciuta per le sue spiagge sabbiose e la vivace vita notturna, Riccione è un punto di riferimento per turisti e appassionati di sport. La città offre non solo relax e divertimento, ma anche opportunità per attività all'aria aperta, inclusi percorsi ciclabili che costeggiano il mare. Riccione è anche celebre per la sua ospitalità e per la cucina locale, che mescola sapientemente i prodotti del mare con quelli dell'entroterra romagnolo, creando piatti unici e saporiti che riflettono la tradizione della regione. Dalla piadina romagnola, spesso farcita con squacquerone e prosciutto, ai passatelli in brodo, un particolare tipo di pasta fatta con uova, pangrattato e parmigiano. Non mancano poi i sapori del mare, con il brodetto di pesce che racchiude il gusto del fresco pescato adriatico.
Situata nella provincia di Ferrara, Cento è un incantevole esempio di città d'arte, con un centro storico che conserva tracce del suo passato rinascimentale. La città è famosa per essere stata la patria del pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, le cui opere sono esposte in vari siti cittadini, inclusa la Pinacoteca Civica. Cento, con la sua piazza dominata dalla mole solitaria della Rocca, l’imponente fortezza costruita nel XIII secolo che veglia sulla città, è anche conosciuta per il suo Carnevale, uno dei più antichi e animati dell'Emilia-Romagna, che ogni anno attira migliaia di visitatori da tutta Italia.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Cesenatico. Il genio di Leonardo e il mito di Pantani
La dodicesima tappa del Giro d'Italia 2024, estesa per 193 Km da Martinsicuro a Fano, ha visto prevalere Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) dopo una sfida impegnativa che includeva un dislivello complessivo di 2.100 metri. Jhonatan Narváez (Ineos Grenadiers) e Quentin Hermans (Alpecin-Deceuninck) hanno completato il podio. Tadej Pogačar ha mantenuto la maglia rosa, mentre il gruppo principale ha concluso con un ritardo di 5 minuti e 25 secondi. Alaphilippe ha dimostrato grande resistenza, rimanendo in fuga per la maggior parte della gara, inclusa una sezione in collaborazione con Mirco Maestri, prima di distanziare tutti sul Monte Giovo, dove Maestri ha perso contatto. Nella precedente tappa, l'undicesima, il vincitore era stato Jonathan Milan.
Il percorso della dodicesima tappa iniziava con 50 km relativamente piatti, seguiti da una serie di salite e brevi ripide ascese fino al traguardo. Dopo aver percorso un tratto lungo la costa adriatica e superato Civitanova Marche, i ciclisti si sono spostati verso l'interno in un alternarsi di saliscendi e muri, con almeno 10 variazioni significative di altitudine, di cui 4 erano classificate come Gran Premio della Montagna (GPM).
La dodicesima tappa del Giro d'Italia 2024 conduce i ciclisti da Martinsicuro, comune costiero nelle Marche, fino alla storica città di Fano in Umbria, un luogo ricco di tesori archeologici e architettonici.
Questa cittadina, situata all'estuario del fiume Tronto, è caratterizzata da spiagge sabbiose e dai tranquilli lungomari che offrono un perfetto inizio rilassante per la tappa. Martinsicuro combina il fascino di una piccola città di mare con le vestigia di una torre del XVI secolo, testimoniando la sua lunga storia come avamposto di guardia contro le incursioni piratesche. Il suo ambiente sereno fornisce una partenza ideale per il viaggio lungo la costa adriatica.
Arrivando a Fano, i ciclisti sono accolti da un'atmosfera permeata di storia antica. Conosciuta come la "Fano dei Cesari", la città è un vero gioiello archeologico, con il suo imponente Arco di Augusto che segnava l'ingresso principale nell'antica Colonia Julia Fanestris. Le mura romane, visibili lungo il Viale delle Rimembranze, e i resti sotterranei sotto il Convento di Sant’Agostino offrono uno sguardo affascinante sul passato. Il Museo Civico di Fano, situato nel Palazzo Malatestiano, custodisce una ricca collezione di reperti che raccontano la storia della città, da importanti sculture a oggetti quotidiani dell'epoca romana. Fano è anche nota per la moretta, una bevanda locale a base di caffè e rum, tipica dei pescatori del porto, che sottolinea il legame profondo della città con il mare.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Fano. Tesori dell'antica Roma
Nell’undicesima tappa del Giro d'Italia 2024, che si è svolta da Foiano di Val Fortore a Francavilla al Mare, la vittoria è stata conquistata da Jonathan Milan in una serrata volata. La tappa, lunga 207 Km e con un dislivello di 1.850 metri, ha visto Merlier e Groves seguire alle sue spalle. Durante lo sprint finale, ci sono stati alcuni incidenti a circa 350 metri dal traguardo, tuttavia Pogačar ha mantenuto la maglia rosa. La tappa era divisa in due parti: la prima attraversava l'Appennino fino a Termoli, mentre la seconda seguiva la statale costiera (ss.16). Il tratto sull'Appennino presentava varie salite e discese con molte curve e brevi saliscendi. Successivamente, raggiunta la costa a Termoli, i corridori hanno percorso la statale Adriatica fino a Francavilla al Mare, dove gli ultimi 4 Km erano caratterizzati da due curve a destra prima di un lungo rettilineo finale attraversando il centro abitato.
L’undicesima tappa del Giro d'Italia 2024 ci porta da Foiano di Val Fortore, un tranquillo comune appenninico in Campania, fino a Francavilla al Mare, una vivace località balneare sulla costa adriatica dell'Abruzzo.
Questa piccola località è immersa nel verde dei monti del Sannio, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente sereno, lontano dal trambusto delle grandi città. Foiano di Val Fortore è un esempio perfetto di borgo appenninico, con una storia che si riflette nelle sue architetture rurali e nelle tradizioni che ancora oggi sono vive tra gli abitanti. Qui, il tempo sembra scorrere più lentamente, permettendo ai visitatori e ai ciclisti di godere delle bellezze naturali e della tranquillità che solo l'entroterra italiano sa offrire. Da Foiano di Val Fortore la tappa si è sviluppata per tutto l'hinterland campano, tra cui San Bartolomeo in Galdo, fino a percorrere il Molise e l'Abruzzo.
Dopo un viaggio nell'entroterra, i ciclisti arrivano a Francavilla al Mare, famosa per le sue ampie spiagge dorate e il brioso lungomare. Questa città non solo offre splendide vedute dell'Adriatico, ma è anche ricca di cultura e storia, come testimonia il famoso Museo Michetti. A Francavilla al Mare, la costa è segnata dalla presenza dei trabocchi, straordinarie strutture di pesca su palafitte che si estendono nel mare come testimoni di un'antica tradizione marinara. Queste strutture, descritte poeticamente da Gabriele D’Annunzio come "mostri in agguato" con i loro "cento arti", offrono una vista mozzafiato lungo la costa e sono oggi trasformati in punti di ristoro unici dove si può cenare sospesi tra cielo e mare. La città è anche un punto di riferimento per gli amanti della cucina, con numerosi ristoranti che servono pesce fresco e piatti tipici della cucina abruzzese. Il brodetto di pesce, una zuppa ricca con vari tipi di pesce e frutti di mare, o gli spaghetti alla chitarra con sugo di triglie, un grande classico della pasta fresca abruzzese. Qui si trovano anche calamari ripieni, alici marinate e la frittura di paranza, che offre un delizioso assortimento di piccoli pesci locali fritti.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Fossacesia, la costa dei Trabocchi
Valentin Paret-Peintre ha trionfato nella decima tappa del Giro d’Italia 2024, un percorso che si è esteso da Pompei fino a Cusano Mutri (Bocca della Selva), per un totale di 142 Km. Il ciclista francese del team Decathlon AG2R La Mondiale si è imposto arrivando primo in solitaria, distanziando gli altri ciclisti nell'ultima impegnativa salita. Sul traguardo della Bocca della Selva, Paret-Peintre ha superato il connazionale Romain Bardet e lo sloveno Jan Tratnik. Tadej Pogačar ha mantenuto la maglia rosa. Questa tappa si è svolta a seguito del riposo del 13 maggio.
Riguardo al dettaglio del percorso, la prima parte della tappa, attraversando la zona del Vesuvio, era piatta ma complessa nella sua conformazione. Superata la via Appia, il percorso iniziava a inclinarsi gradualmente fino a Montesarchio, includendo diverse salite minori e la salita di Camposauro. Seguiva una discesa fino a Solopaca e poi la risalita verso Guardia Sanframondi. Oltrepassato Cerreto Sannita e una galleria illuminata che conduce alla Valle del Titerno, iniziava la lunga e decisiva ascesa di 18 Km al 5.6% di pendenza media, che terminava con un tratto finale al 7% e brevi tratti ancora più ripidi.
La decima tappa del Giro d'Italia 2024 si svolge tra due siti di straordinario interesse: da Pompei, rinomata per i suoi inestimabili tesori archeologici, fino a Cusano Mutri, un gioiello incastonato nelle profondità naturali della Campania.
Partendo da Pompei, i ciclisti si trovano immediatamente immersi in una città sospesa nel tempo, famosa in tutto il mondo per le sue rovine che restituiscono uno spaccato della vita quotidiana nel 79 d.C., prima dell'eruzione del Vesuvio che la seppellì. Oltre al suo valore storico e archeologico, Pompei offre anche un vivido contesto urbano moderno. Pedalare attraverso questa città non è solo un viaggio attraverso le strade dell’Impero Romano, ma anche un'occasione per riflettere sulla fragilità e sulla forza della natura e della cultura umana. Questo luogo offre inoltre un assaggio della cucina campana con piatti come la pizza napoletana, la pasta con i pomodorini del piennolo del Vesuvio, e dolci delizie come i babà al rum.
Il traguardo di questa tappa è Cusano Mutri, situato ai piedi del Massiccio del Matese. Questo borgo pittoresco è noto per le sue feste tradizionali e per le attività all'aria aperta che offre, come trekking ed esplorazioni speleologiche nelle numerose grotte carsiche presenti nella zona. Il paesaggio intorno a Cusano Mutri è una splendida tela di boschi densi e vallate profonde, che offre una completa immersione nella natura selvaggia e incontaminata. Il centro storico, con le sue strette vie acciottolate e i suoi edifici antichi, racconta storie di un passato ricco e complesso, mantenendo un forte legame con le tradizioni. Riguardo la gastronomia, Cusano Mutri seduce con specialità locali come funghi porcini e tartufi raccolti nei boschi circostanti, salsicce artigianali e il celebre pancotto, una zuppa rustica arricchita con verdure di stagione.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: In bici nella Valle Alifana
Olav Kooij ha conquistato la nona tappa del Giro d'Italia, un percorso di 214 chilometri che andava da Avezzano a Napoli, superando Jonathan Milan in uno sprint finale e raggiungendo Narvaez negli ultimi momenti della gara. Questa tappa segna la fine della settimana di gara e precede il giorno di riposo, che è programmato per domani. Tadej Pogačar, che ha vinto la tappa precedente a Prati di Tivo, continua a vestire la maglia rosa come leader della classifica generale. La nona tappa era divisa in due segmenti: un iniziale percorso di 180 Km che ha portato i ciclisti al tratto finale più sfidante. Partiti da Avezzano alle 12, i ciclisti hanno completato il tragitto in circa 5 ore, arrivando a Napoli. Il percorso ha toccato diverse province, tra cui L’Aquila in Abruzzo, Frosinone e Latina nel Lazio, e Caserta e Napoli in Campania, caratterizzato da strade veloci e rettilinee alternate a gallerie, seguendo la costa tirrenica fino a Monte di Procida, dove si sono affrontati gli ultimi chilometri impegnativi, con continui cambi di direzione e pendenza, passando per Pozzuoli e Posillipo fino a concludere con una svolta a U nell'ultimo chilometro a Napoli.
La nona tappa del Giro d'Italia 2024 si snoda da Avezzano fino a Napoli, attraversando una vasta gamma di paesaggi che mostrano la diversità dell'Italia, dalle serene alture abruzzesi fino all'energia inconfondibile del capoluogo campano.
Situata in Abruzzo, in provincia dell’Aquila, Avezzano è circondata dalla bellezza naturale del Parco Nazionale d'Abruzzo e dalla fertile pianura del Fucino. La cui bonifica ha informato la storia della città, che offre un inizio pittoresco per la tappa con il suo mix di antico e moderno. Avezzano in qualche modo rappresenta un’oasi di tranquillità, dove i ciclisti possono prepararsi mentalmente prima di affrontare il viaggio verso il sud più autentico. In ambito culinario, Avezzano celebra la cucina abruzzese con piatti come gli arrosticini, saporiti spiedini di carne di pecora, e la pasta alla chitarra, spesso servita con sugo di pomodoro e polpette. Molto apprezzati i formaggi locali, come il pecorino e la scamorza.
L'arrivo a Napoli si contrappone drasticamente all'inizio più rurale della tappa. Conosciuta per la sua storia profonda, la sua cultura vivace e la sua gastronomia leggendaria, Napoli è una città dal cuore palpitante. Dalle strade storiche della Galleria Principe di Napoli fino ai panorami mozzafiato del lungomare e di Posillipo, la città offre un percorso urbano ricco di bellezza. Pedalare attraverso Napoli è un po’ come rivivere secoli di storia, con ogni quartiere che racconta un pezzo, dal lusso decadente di Capodimonte ai vibranti e popolari Quartieri Spagnoli e la Sanità. La città è anche un paradiso per gli amanti del cibo, con la sua rinomata pizza, la sfogliatella, e altri piatti – anche volendo, l’elenco non sarebbe mai esaustivo – della tradizione culinaria campana che riflettono il calore e l'ospitalità dei suoi abitanti.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: La Vulcanica. In bicicletta nel cuore di Napoli
Tadej Pogačar ha trionfato nello sprint finale dell'ottava tappa del 107° Giro d'Italia, che si è svolta tra Spoleto e Prati di Tivo per un percorso di 152 Km, culminando con un arrivo in salita. Il corridore sloveno ha incrementato il suo vantaggio, mantenendo la Maglia rosa. Questa è la terza vittoria di tappa per Pogačar, alla sua prima partecipazione al Giro, avendo già vinto la seconda tappa al Santuario di Oropa e la cronometro Spoleto-Perugia. Daniel Felipe Martínez (BORA - hansgrohe) e Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) sono arrivati, rispettivamente, secondo e terzo, mentre il miglior italiano, Antonio Tiberi (Bahrain - Victorious), si è classificato quarto. La tappa Spoleto – Prati di Tivo, breve e priva di tratti pianeggianti, ha visto i ciclisti affrontare subito la Forca di Cerro e, successivamente, la lunga Forca Capistrello. Dopo aver lambito il monte Terminillo, il percorso ha presentato continui saliscendi fino a Capitignano e l'ascesa del versante ovest del Passo Capannelle. La salita è terminata vicino al passo a Croce Abbio, seguita da una discesa di quasi 30 km fino alla base dell'ultima salita. Una discesa era ricca di curve che includeva due lunghe gallerie. Gli ultimi 14,5 Km erano tutti in salita verso la stazione sciistica, con una pendenza media del 7%, picchi fino al 12%. Gli ultimi tre chilometri avevano una pendenza costante del 7%.
La tappa numero otto del Giro d'Italia 2024 ci porta da Spoleto a Prati di Tivo in un percorso che, tra architetture storiche e panorami naturali mozzafiato, riflette le ricche risorse culturali e ambientali dell'Umbria, del Lazio e dell'Abruzzo.
Con la sua magnifica Rocca Albornoziana e il Duomo, Spoleto rappresenta un prologo di tappa particolarmente scenografico. La città è infatti un vero e proprio palcoscenico all'aperto, dove ogni angolo racconta storie di epoche passate, vissute da personaggi illustri, da Lucrezia Borgia a San Benedetto. L'antica ferrovia Spoleto-Norcia, trasformata in una greenway ciclabile, parte proprio da qui, invitando i ciclisti a intraprendere un viaggio attraverso la Valnerina, caratterizzata da una natura rigogliosa e da borghi medievali sospesi nel tempo. Spoleto, inoltre, vanta una cucina che celebra la genuinità degli ingredienti locali. Tra i piatti tipici spiccano gli strangozzi al tartufo, una pasta robusta servita con tartufi neri, e la coratella d'agnello, un intingolo speziato di interiora cucinato con erbe e vino bianco. I dolci tradizionali come la rocciata, un involtino dolce con frutta secca e spezie, e i formaggi pecorini stagionati in grotta, completano l'offerta gastronomica, rendendo Spoleto una destinazione imperdibile per gli amanti del buon cibo.
Località situata ai piedi del Gran Sasso, rappresenta l'arrivo di questa tappa, ed è un drastico cambiamento di scenario rispetto all'atmosfera medievale di Spoleto. Prati di Tivo, nota per le sue piste da sci e i sentieri escursionistici, è infatti un paradiso per gli amanti della montagna e del turismo attivo. Durante il Giro, Prati di Tivo non è solo il traguardo impegnativo, ma anche il punto d'incontro tra l'adrenalina dello sport e la tranquillità della natura montana.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Da Spoleto a Norcia lungo la ferrovia gioiello
La settima tappa del Giro d'Italia 2024, una prova a cronometro individuale, collega Foligno a Perugia, attraverso paesaggi che si estendono tra dolci colline e i ricchi patrimoni storici, culminando in un arrivo nel suggestivo capoluogo umbro.
Caratterizzata da un cronometro individuale con un primo tratto pianeggiante di circa 32 km, questo settimo snodo ha portato i ciclisti ai piedi di Perugia. La salita di Casaglia, con pendenze che raggiungevano il 16%, ha rappresentato un duro ostacolo prima del traguardo. La strada ha continuato a salire fino alla fine, con gli ultimi chilometri caratterizzati da pendenze a doppia cifra, curve tecniche e contropendenze, culminando con i larghi tornanti che conducono al rettilineo finale. Un particolare da non trascurare è il tratto di 1.300 metri a 6,4 Km dal traguardo, con pendenze medie attorno del 12% e massime del 16%.
Punto di partenza di questa tappa, Fligno è una cittadina immersa nella tranquillità e nella bellezza dell'Umbria Esempio perfetto di pace rurale italiana, con le sue strade acciottolate e i campi coltivati che circondano il borgo, questo tranquillo inizio offre ai ciclisti l'opportunità di immergersi nel cuore profondo dell'Umbria, preparandoli per il più impegnativo e tecnico percorso verso Perugia.
Arrivando a Perugia, i visitatori sono accolti da una città vibrante di storia, cultura e modernità. Capoluogo della regione noto per la sua università – tra le più antiche del nostro Paese – la vivace scena artistica e le architetture medievali che dominano il paesaggio urbano, ha un centro storico ricco di botteghe artigiane, che ne costellano i vicoli stretti e le piazze spaziose. Dalla splendida piazza IV Novembre al Duomo, passando per la Cattedrale di San Lorenzo e il il Pozzo etrusco, Perugia è un tesoro tutto da scoprire. La città è anche nota per le sue specialità dolciarie, tra cui spiccano il Torcolo di san Costanzo, una ciambella di pasta di pane arricchita con frutta secca e candita, e la Ciaramicola, della stessa forma del Torcolo, ma più morbida, colorata dall'Alchermes e ricoperta da glassa e confettini colorati.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Dolci della provincia di Perugia
Il Giro d'Italia 2024 continua con fervore, segnando il suo sesto giorno di gara. La tappa, che collega Torre del Lago Puccini (Viareggio) a Rapolano Terme, è stata conquistata dal ciclista spagnolo Pelayo Sanchez Mayo del Movistar Team. Sanchez Mayo ha prevalso in un serrato sprint finale contro il francese Julian Alaphilippe e l'australiano Luke Plapp. L'italiano Andrea Piccolo ha chiuso la gara al quarto posto, leggermente distanziato dal trio di testa e seguito dal gruppo che include il portatore della maglia rosa, Tadej Pogačar .
La tappa di oggi si è rivelata particolarmente impegnativa, con un percorso che includeva tre tratti di strada sterrata per un totale di quasi 12 chilometri. I primi due tratti erano condivisi con la classica Strade Bianche, mentre il terzo era una novità. Il percorso iniziava con una sezione pianeggiante nell'entroterra di Pisa fino a Volterra, dopodiché, entrando nel territorio senese, i ciclisti hanno affrontato il settore sterrato di Vidritta, che è più lungo di 2 Km rispetto a quello della Strade Bianche, e si collega quasi direttamente al successivo tratto a Bagnaia. Quest'ultimo settore presentava pendenze che raggiungono il 15% e culmina a Grotti, il secondo Gran Premio della Montagna della giornata. Il terzo settore sterrato, Pievina, caratterizzato da continui saliscendi, ha preceduto il difficile finale verso Serre di Rapolano, con ultimi chilometri che presentavano curve e variazioni altimetriche notevoli. Merita una menzione lo strappo di Serre di Rapolano, situato a circa 5 Km dall'arrivo, dove le pendenze toccano il 20%.
La sesta tappa del Giro d'Italia 2024, lungo il suo percorso, offre un viaggio che cattura l'essenza della varietà paesaggistica e culturale della Toscana.
Famosa per il suo Carnevale, uno dei più grandi d'Italia, e per le sue ampie spiagge sabbiose che attirano visitatori da tutto il mondo, Viareggio è un crogiolo di attività. Con i suoi lunghi viali alberati, le boutique alla moda e i caffè animati, offre un'atmosfera festosa e dinamica. Il porto di Viareggio, uno dei più importanti per la costruzione di yacht di lusso, testimonia l'eccellenza artigianale e l'innovazione tecnologica della città. Da qui, i ciclisti si spostano verso l'interno, lasciandosi alle spalle il rumore delle onde per immergersi nei tranquilli paesaggi toscani. Qui attraversano la terra del Chianti, dove è possibile degustare alcuni dei vini rossi più apprezzati al mondo. Le colline intorno a Rapolano Terme, poi, sono anche note per il tartufo bianco, una prelibatezza che arricchisce molte pietanze locali, dalle paste ai risotti.
Concludendo la tappa in questa nota località termale, i ciclisti possono trovare ristoro e relax nelle acque curative di Rapolano Terme. Conosciuta per le sue sorgenti termali ricche di minerali e utilizzate fin dall'epoca romana, Rapolano rappresenta un contraltare di serenità rispetto all'effervescenza di Viareggio. Le terme di Rapolano non offrono benessere solo al corpo grazie ai loro trattamenti rilassanti e rigeneranti, ma anche la mente, immerse come sono in un'oasi di pace e bellezze naturali, arricchite dalla vista delle colline circostanti.
Oltre alle terme, si possono esplorare i sapori locali come il pecorino di Pienza, un formaggio dal gusto intenso e aromatico. La cucina di Rapolano è fortemente legata alla terra, con piatti che spesso includono legumi, cereali e selvaggina: un connubio perfetto tra gusto e tradizione.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Casole d'Elsa. In bici sui crinali
Il Giro d'Italia 2024 è roseguito con la quinta tappa lunga 178 Km, con partenza da Genova e arrivo a Lucca, e si è conclusa con la vittoria del francese Benjamin Thomas (Cofidis) dopo una fuga di quattro ciclisti durata 75 Km. Il podio della tappa è stato completato dal danese Michael Valgren (EF Education - EasyPost) e dagli italiani Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa) e Enzo Paleni (Groupama - FDJ). Nella classifica generale non ci sono stati cambiamenti significativi: lo sloveno Tadej Pogačar (UAE) ha mantenuto la maglia rosa di leader, seguito dal britannico Geraint Thomas (+0''46) e dal colombiano Daniel Felipe Martinez (+0’'47).
La tappa si è svolta principalmente lungo la strada statale Aurelia, presentando un percorso non particolarmente difficile. L'unica insidia è stata la salita verso il Passo del Bracco nella prima metà della corsa. Verso la fine, dopo aver superato Camaiore, i ciclisti hanno affrontato la breve salita del Montemagno prima di scendere lungo la Val Freddana fino a Lucca. Gli ultimi chilometri erano pianeggianti, caratterizzati da rettilinei intervallati da curve ampie e una sola curva a gomito a 2,5 Km dall'arrivo, seguita da un rettilineo finale di 350 metri.
Da un punto di vista paesaggistico la quinta tappa del Giro d'Italia 2024 è un percorso che incarna appieno la ricchezza culturale e la diversità paesaggistica dell'Italia.
Conosciuta come la Superba, Genova è una città che stupisce con il suo intreccio di storia marittima e architettura rinascimentale. Il suo famoso porto, uno dei più grandi del Mediterraneo, ha giocato per secoli un ruolo cruciale nel commercio e nella navigazione. I vicoli stretti del centro storico, i cosiddetti "caruggi", conducono a piazze nascoste e a palazzi nobiliari, riflettendo il passato glorioso di una delle più potenti repubbliche marinare. L'acquario di Genova, il più grande d'Europa, e il faro storico, la Lanterna, sono solo alcuni dei simboli contemporanei che continuano a definire l'identità della città. Partire da Genova offre ai ciclisti un assaggio del carattere fiero e dell'energia vibrante che hanno reso questa città un punto di riferimento culturale e commerciale attraverso i secoli. Per quanto riguarda la gastronomia del luogo, Genova è celebre per la sua straordinaria cucina, che ne riflette la posizione a metà strada tra mare e montagna. Tra i piatti più iconici spicca il pesto alla genovese, condimento tradizionale per trofie e trenette. Non si può visitare la città senza dare almeno un morso alla focaccia genovese, oliosa e fragrante, ideale a colazione o come snack. E poi c’è il mare, con il fritto misto di pesce, piatto semplice ma delizioso, che include le varietà ittiche tipiche della zona.
Dopo aver lasciato il mare, il percorso si snoda attraverso la campagna toscana fino a raggiungere Lucca, una città che racchiude la storia della musica italiana tra le sue mura medievali intatte. Lucca è nota non solo per la sua bellezza architettonica, con splendide chiese romaniche e piazze suggestive, ma anche come la città natale di Giacomo Puccini, uno dei più grandi compositori d'opera di tutti i tempi. La casa di Puccini, ora un museo, offre un'intima visione della sua vita e del suo lavoro, conservando il pianoforte su cui ha composto alcune delle sue opere più famose. Lucca è un luogo dove la musica e la storia si intrecciano indissolubilmente, tanto da renderla un simbolo vivente della tradizione operistica italiana. In ambito culinario, questo luogo è famoso per i suoi piatti ricchi e rustici. I tordelli lucchesi, ravioli ripieni di carne conditi con ragù, sono tra i classici più amati. Altro must è la zuppa di farro della Garfagnana, che sfrutta il farro locale in un sostanzioso brodo con fagioli e verdure. Tra i dolci, il buccellato di Lucca, un pane dolce con uvetta e anice, rappresenta una tradizione locale da provare, perfetto da gustare con un bicchiere di vin santo dopo cena.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Lucca. A casa di Puccini
Nella quarta tappa del Giro d'Italia 2024, che si è svolta da Aqui Terme ad Andora, Jonathan Milan ha trionfato grazie a uno sprint finale. L’atleta italiano, membro del team Lidle-Trek, ha superato l'australiano Kaden Groves del team Alpecin-Deceuninck e il tedesco Phil Bauhaus del Bahrain Victorious. È la prima vittoria di un italiano in questa edizione del Giro e la seconda nella carriera di Milan. Lo sloveno Pogačar , in forza alla UAE, continua a vestire la maglia rosa di leader, mantenendo un vantaggio di 46 secondi sul britannico Geraint Thomas del team Ineos-Granadiers e di 47 secondi sul colombiano Daniel Felipe Martinez della Bora-Hansgrohe. Questa tappa, lunga 187 Km e con un dislivello di 1.700 metri, si è svolta per lo più sotto la pioggia. Nella tappa precedente, la terza, Tim Merlier si era imposto in volata. Il percorso è stato prevalentemente pianeggiante, con una parte centrale che includeva l'ascesa del Colle Melogno, lungo 8 Km con una pendenza media del 5%, seguita da una lunga discesa che si è conclusa a Savona. Qui il percorso ha ripreso parte del tracciato della classica Milano-Sanremo fino al traguardo.
La quarta tappa del Giro d'Italia 2024 collega Acqui Terme, una città termale ricca di storia, alla splendida cittadina costiera di Andora, offrendo un itinerario che, dalle colline piemontesi, raggiunge le sponde del Mar Ligure in uno dei suoi punti più suggestivi.
Città termale di antiche origini, Acqui Terme era conosciuta fin dai tempi dei Romani per le sue acque calde sulfuree che zampillano a 75 °C nella suggestiva piazza della Bollente. Gli edifici in stile Belle Époque e le strutture termali, frequentate nel passato da personalità di spicco come Winston Churchill o da numerosi membri della nobiltà europea, offrono una testimonianza del fascino storico e del lusso che caratterizzano questa cittadina. Le terme di Acqui non sono solo luoghi di cura per il corpo ma veri e propri santuari per il relax e la purificazione mentale, con un’infinità di trattamenti che vanno dai fanghi ai massaggi ayurvedici.
Lasciando Acqui Terme, il percorso del Giro attraversa la variegata campagna piemontese, passando da zone ricche di vigneti a piccoli borghi, fino ad avvicinarsi gradualmente alla costa ligure.
Acqui Terme vale una tappa anche solo per le ricchezze enogastronomiche del territorio, dai golosi Acquesi al Rhum – praline di crema di marroni, cioccolato fondente, rhum, albume e nocciole – ai pregiati vini, tra cui spiccano il Barbera del Monferrato e d’Asti, il Dolcetto d’Acqui, la Freisa.
Arrivando ad Andora, il paesaggio si trasforma mostrando le incantevoli coste della Liguria. Con le sue spiagge dorate e le acque cristalline del Mar Ligure, questa deliziosa perla della Riviera di Ponente è nota per i suoi suggestivi arenili, il mare cristallino e un centro storico tutto da scoprire, su cui domina il Castello di Andora, costruito nel XII-XIII secolo per difendere il borgo dagli assalti dei nemici. Anche l’entroterra offre diverse opportunità per chi ama gli itinerari escursionistici e le passeggiate sui sentieri che attraversano la macchia mediterranea, tra borghi arroccati e profumi della flora locale.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Acqui Terme. La città bollente
Tim Merlier (Soudal Quick-Step) ha trionfato nella terza tappa del Giro d'Italia 2024, un percorso di 166 chilometri da Novara a Fossano in Piemonte. Il ciclista belga ha superato all'arrivo l'italiano Jonathan Milan e l'eritreo Biniam Girmay. Tadej Pogačar (UAE), che ha lanciato un attacco verso la fine insieme a Geraint Thomas, continua a vestire la maglia rosa dopo il suo successo nella tappa precedente da San Francesco al Campo al Santuario di Oropa. La terza tappa aveva un percorso prevalentemente pianeggiante con alcune ondulazioni nella parte centrale. L'unica salita degna di nota era quella di Lu. Verso il finale, il percorso comprendeva una piccola ascesa a Cherasco seguita da un'altra salita breve che conduceva a Fossano. Gli ultimi 3 km erano quasi completamente dritti, con un'unica curva marcata a 1300 m dal traguardo e un tratto che saliva gradualmente del 5% negli ultimi 1,5 km.
La terza tappa del Giro ha così attraversato il cuore del Piemonte, in un percorso che mescola quieti paesaggi agricoli con città di grande rilievo storico. Un tragitto che non solo mette in luce la bellezza naturale e culturale della regione, ma riflette anche l'eredità di un'icona del ciclismo come Fausto Coppi, il leggendario "Airone", che ha impresso le tracce della sua leggenda proprio su queste strade.
Città di antiche origini e ricca di tesori storici e architettonici, Novara funge da punto di partenza per questa terza tappa nel nostro tur nelle terre del Giro d’Italia. Con il suo imponente Duomo e la Basilica di San Gaudenzio, famosa per la sua cupola disegnata da Alessandro Antonelli che si erge come uno dei simboli più riconoscibili della città, Novara offre un inizio di tappa suggestivo e carico di storia per il Giro. La città vive in perfetto equilibrio tra antico e moderno, laddove si percepisce l'eco di eventi passati. Proseguendo lungo il percorso tracciato dal Giro, ci si inoltra nella regione che è stata teatro delle gesta di Fausto Coppi, pedalando attraverso paesaggi che alternano campi coltivati e piccoli borghi, ognuno con la propria storia e le proprie peculiarità.
Numerosi, poi, i piatti della tradizione gastronomica novarese, tutti da assaggiare: si va dalle rane fritte alla Paniscia, un tipico risotto piemontese arricchito con fagioli, verza e un particolare tipo di salame
Città che fonde eleganza e storia, Fossano è nota per il suo imponente Castello dei Principi d'Acaja, un punto di riferimento architettonico e storico. Traguardo della terza tappa del Giro, la città con le sue ampie piazze e le strade lastricate, offre una conclusione autentica e pittoresca alla giornata di gara e passeggiare lungo il suo Viale Bianco che offre una splendida visione sull’arco alpino, è un must imprescindibile per chi visita questo antico borgo della provincia di Cuneo.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d’Italia: Colli tortonesi. In bici sulle orme di Coppi
La seconda tappa del Giro d’Italia 2024, San Francesco al Campo - Oropa, si è chiusa con la vittoria dello sloveno Tadej Pogačar , capo della squadra UAE, che ha tolto la maglia rosa a Jhonatan Narvaez, vincitore della prima tappa.
Questa tranquilla località, situata vicino Torino incanta per la sua atmosfera rurale e la comunità accogliente. San Francesco al Campo rappresenta un punto di partenza idilliaco, permettendo immediatamente a ciclisti e spettatori di calarsi nel cuore pulsante della campagna piemontese, dove i ritmi della vita quotidiana sono dettati per lo più dalla natura e dalle stagioni.
Proseguendo verso il Santuario di Oropa, i ciclisti si trovano immersi in un contesto gradualmente più montuoso e spiritualmente significativo. Il santuario, situato nelle Alpi Biellesi, è uno dei centri mariani più importanti d'Europa e un sito UNESCO. Fondato nel XIII secolo, è stato un punto di pellegrinaggio per secoli, attraendo visitatori con la sua architettura imponente e la sua profonda atmosfera di pace e devozione.
La città di Biella stessa, situata ai piedi delle Alpi e ricca di storia, accoglie i partecipanti con un mix unico di industria e tradizione, soprattutto in campo tessile. Con il suo centro storico caratterizzato da vie acciottolate su cui si affacciano edifici antichi, Biella offre uno sfondo pittoresco e un legame tangibile con il passato industriale e artigianale italiano. Numerose le eccellenze enogastronomiche del territorio, tra cui la mostarda, il miele locale e i formaggi come il Murtarat, la Toma, il Bëddu e il Macagn.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d'Italia: In bici sulla Route 45 del Monferrato
La prima tappa, affrontata il 4 maggio, è stata la Venaria Reale-Torino, un percorso che offre ad atleti e spettatori un viaggio attraverso il patrimonio artistico e storico del Piemonte, toccando il simbolico passaggio di Superga, per il 75° anniversario della tragedia del Grande Torino. Il percorso di 140 km fino al capoluogo piemontese, includeva tre salite significative con un dislivello complessivo di 1.850 m. I ciclisti hanno affrontato inizialmente la salita di Berzano Di San Pietro, lunga 4,4 Km con una pendenza media del 4,1%, seguita da quella di Superga, 4,7 Km al 9,2%. La salita più impegnativa è stata quella del Colle Maddalena, 6,1 Km al 7,4%, a soli 26 Km dal traguardo. L'ultima sfida del giorno era il muro di San Vito, un tratto di 1,4 Km con una pendenza del 9,4%.
Jhonatan Narvaez degli Ineos Grenadiers si è imposto in una volata serrata, battendo il favorito Tadej Pogačar della UAE Team Emirates, che si è piazzato al secondo posto. Terzo, invece, Maximilian Schachmann della Bora-Hansgrohe. Con questa vittoria, Narvaez non solo guadagna un vantaggio prezioso nelle prime fasi della competizione, ma conquista anche la prima maglia rosa ecuadoriana della storia del Giro.
Al di là delle difficoltà di alcuni, è stato un inizio positivo per i corridori italiani, in particolare per Nicola Conci. Dopo un attacco audace sull'ultimo strappo, Conci ha ottenuto un eccellente quinto posto, finendo a soli 5 secondi dal vincitore.
Venaria Reale, situata a breve distanza dalla splendida Torino, è principalmente conosciuta per la sua magnifica reggia, la Reggia di Venaria. Questo maestoso esempio di architettura barocca, inserito nella lista del Patrimonio mondiale dell'UNESCO, è uno dei più grandi complessi reali del mondo. Costruita nel XVII secolo su volere di Carlo Emanuele II di Savoia, la reggia serviva come base per le cacce reali nei boschi attigui, da cui il nome "Venaria". Oggi, completamente restaurata, la struttura rappresenta una testimonianza dell'opulenza della corte sabauda, con i suoi sontuosi appartamenti, le ampie gallerie e gli imponenti giardini, che offrono un ritratto vivido del lusso e dell'arte Barocca.
Proseguendo verso Torino, ci si immerge in un contesto urbano che si è evoluto significativamente dai tempi in cui era considerato un'area selvaggia e inaccessibile. Torino, conosciuta come la "capitale alpina" per la sua vicinanza alle montagne, dà vita a un affascinante skyline definito dalle colline che si elevano oltre il fiume Po. La città ha vissuto un'importante trasformazione a partire dal 1563, quando i duchi di Savoia la elessero a capitale del ducato, trasferendosi qui da Chambery. Il centro storico di Torino è costellato da una serie di parchi, residenze e monumenti, che contribuiscono a creare un ambiente urbano vario e ricco di Storia
Al di sopra della città, svetta la Basilica di Superga, posta sulla cima dell'omonima collina. Questo magnifico edificio religioso, progettato da Filippo Juvarra su commissione di Vittorio Amedeo II di Savoia come voto per la vittoria contro le truppe francesi, domina il paesaggio torinese e offre una vista mozzafiato sulla città e le sue colline circostanti. Superga non è solo un luogo di bellezza storica, ma anche un punto di incontro tra natura e storia. Le tortuose strade che si arrampicano su per la collina collegano piccoli borghi e villaggi di origine medievale, come Pecetto Torinese, noto per i suoi ciliegi e il Parco della Rimembranza. Questo vasto parco, esteso su oltre 90 ettari, rappresenta il punto più alto della collina e offre una fuga naturale che contrasta con l'urbanizzazione sottostante.
Con Wonders lungo le tappe del Giro d'Italia: Torino. La quinta collinare oltre il Po