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Adorazione - una scena della serie Netflix
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Adorazione - una scena della serie Netflix
“Ho perso le parole, ho un buco in mezzo al cuore” canta Fabri Fibra, dando voce e intensità a Adorazione, una serie Netflix young-adult diretta da Stefano Mordini (La scuola cattolica). In sei puntate, questo racconto duro e amaro si insinua nell'animo dello spettatore, evocando atmosfere che sembrano tratte dalla cronaca italiana contemporanea. Una narrazione che lascia un vuoto nell’anima, proprio come la storia che racconta.
Disponibile in esclusiva su Netflix, dopo la presentazione in anteprima ad Alice nella Città durante la Festa del Cinema di Roma 2024, Adorazione è liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Alice Urciuolo. Protagonisti sono un gruppo di adolescenti la cui esistenza verrà stravolta da un evento drammatico, sullo sfondo di un’estate che segnerà le loro vite per sempre. Fragili, ambiziosi, fallibili, i ragazzi si trovano ad affrontare una realtà più grande di loro, costretti a fare i conti con i loro desideri, paure e segreti.
Originaria di Priverno (Latina), Alice è una delle autrici più incisive della sua generazione. Scrittrice e sceneggiatrice, è stata candidata al Premio Strega 2021 proprio con Adorazione. Tra le sue opere di successo spiccano anche Skam Italia e Prisma, serie che testimoniano la sua capacità di parlare agli adolescenti e, al tempo stesso, di far comprendere agli adulti l’universo complesso in cui vivono i giovani di oggi.
Protagoniste della storia sono Elena (Alice Lupparelli) e Vanessa (Noemi Magagnini), due amiche agli antipodi. Elena, ribelle e irrequieta, desidera fuggire dal paese che la opprime. Vanessa, invece, sembra a suo agio nella sua realtà, ma forse è solo un'illusione.
Attorno a loro c’è un gruppo di amici composto dai rispettivi fidanzati, Enrico (Tommaso Donadoni) e Gianmarco (Luigi Bruno), ragazzi benestanti e con un futuro senza intoppi; Vera e Giorgio (Beatrice Puccilli e Giulio Brizzi), cugini di Vanessa, animati da rabbia e risentimento; Diana (Penelope Raggi), Christian (Federico Russo) e Teresa (Alessia Cosmo), legati tra loro da relazioni complesse; infine Melissa (Federica Bonocore), l’ultima arrivata, coinvolta in una relazione tormentata con Giorgio.
Ci sono poi gli adulti: Manuela (Claudia Potenza), madre di Vanessa, ed Enza (Ilenia Pastorelli), madre di Vera e Giorgio, sono due figure materne lontane dall’ideale. Tra gli altri spiccano Chiara (Barbara Chichiarelli), zia di Melissa e poliziotta, e Diletta (Noemi), madre di Diana. Se le madri mostrano fragilità, i padri escono dalla storia ancora più compromessi.
La vicenda prende il via con la scomparsa improvvisa di Elena, 16 anni, sullo sfondo delle spiagge di Sabaudia. Ognuno degli amici custodisce un segreto legato alla ragazza, un frammento della verità che potrebbe svelare cosa le è accaduto. Nell’arco di un’estate afosa, vissuta fra le architetture metafisiche di Pontinia e di Latina e le sensuali dune di Sabaudia, e con Roma, la grande città, sullo sfondo, si intrecciano i loro destini.
C’è Diana, con la sua voglia sulla gamba che la rende tanto insicura, e c’è la sua migliore amica Vera, che sembra invece non aver paura di niente. Ci sono Giorgio, innamorato di Elena e non lo ha mai detto a nessuno, ed Enrico, fidanzato di Elena, sottoposto alla continua pressione psicologica del padre e infine, ai margini del gruppo di amici c’è Christian, occupato a prendersi cura della madre gravemente depressa.
La serie esplora un contesto intriso di valori patriarcali, dove ipocrisia e silenzi tengono insieme famiglie disfunzionali. Per i giovani protagonisti, questo scenario rappresenta il terreno per un doloroso viaggio di crescita, tra vuoti esistenziali, insicurezze e ricerca di sé. La scomparsa di Elena assume per ciascuno un significato personale, riflettendo il loro percorso di educazione sentimentale e sessuale, in cui amore e tenerezza si mescolano a sopraffazione, umiliazione e vergogna.
Come sottolinea Alice Urciuolo: “Tutte le ragazze potevano essere Elena e tutti i ragazzi potevano essere Enrico. La violenza di genere non è una questione privata. Il femminicidio di una donna riguarda tutti noi come comunità”. È proprio in questa mancanza di un’educazione sentimentale che la serie trova la sua forza, portando alla luce un’urgenza sempre più pressante nella società odierna.
Chiave vincente di questa serie young adult è proprio il perfetto amalgama tra gli attori, nuovi talenti e consolidati nomi dal cinema e del teatro italiano.
Fabri Fibra firma la supervisione della colonna sonora e compone il brano Adorazione, che dà il titolo alla serie. Tra i pezzi più memorabili, spiccano Ghost Town di Madame, Ritornerai di Nicol (che compare anche come attrice) e Viscere, un’intensa collaborazione tra Nicol e lo stesso Fabri Fibra.
Adorazione non è solo una serie: è un viaggio emotivo che lascia il segno, un grido di consapevolezza che ci spinge a riflettere sul nostro ruolo in una società troppo spesso silente di fronte ai drammi umani e alle relazioni tossiche.