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Shutterstock - Photo by Visionsi
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Shutterstock - Photo by Visionsi
Lo scorso 14 novembre, al Teatro Grande di Brescia, sono state assegnate le tanto ambite stelle Michelin, considerate ad oggi il più importante riconoscimento per un ristorante. Col tempo la guida Michelin è diventata uno status symbol per viaggiatori, amanti del buon cibo e del buon vino. Oggi, considerarla una semplice guida sarebbe riduttivo. È un fenomeno di massa che ha la capacità di orientare le scelte culinarie dei ristoratori e di chi fa cucina, prima ancora che i gusti degli utenti della ristorazione.
Ma la storia della guida Michelin parte da lontano, per la precisione dal 1889, quando, in Francia, i due fratelli Èdouard e André Michelin, eredi dell'omonima fabbrica di pneumatici, iniziarono, quasi per gioco, a redigere un piccolo breviario che rendesse più piacevole lo spostamento degli allora pochi automobilisti francesi. Ai tempi viaggiare in auto poteva rivelarsi un’avventura pericolosa, erano davvero pochi i possessori di una vettura e incontrare altri automobilisti per strada era quasi un evento da raccontare ai figli una volta rientrati a casa.
L'idea era sostanzialmente quella di incentivare il turismo su gomma con una guida che comprendesse anche recensioni di ristoranti che valessero la sosta. I fratelli Michelin non potevano saperlo ma, di fatto, stavano per trasformare un'impresa di gomme nel simbolo della più raffinata cucina del mondo. Inizialmente il piccolo libretto di quattrocento pagine scritto dai fratelli Michelin conteneva, infatti, diverse informazioni: stazioni ferroviarie, medici e farmacisti, meccanici e benzinai, e naturalmente gommisti, collocati in almeno 2000 località, di cui veniva fornito anche il numero di abitanti residenti.
L'idea di premiare i ristoranti con una stella arrivò più tardi, nel 1926, e poi, negli anni 70, si perfezionò con l'attuale sistema di classificazione che va da una a tre stelle. Una stella corrisponde ad un’ottima tavola nella sua categoria, due stelle sono il simbolo di un ristorante meritevole di una deviazione, tre stelle (il massimo) indicano che il ristorante è davvero ottimo e la sua cucina si è elevata a forma d'arte. La stella si traduce spesso in più clienti e quindi più entrate e, anche se è vero che sono direttamente proporzionali alle uscite e all'impegno, resta il sogno di tanti chef.
Oggi, le guide Michelin coprono 34 paesi in Europa, Asia e America. La loro classifica è il più grande terrore e il più grande desiderio di ogni ristorante. Lo chef inglese Andrew Wong ha paragonato il prendere una stella a prendere moglie; mentre Gordon Ramsay ha raccontato di essere scoppiato in lacrime quando uno dei suoi ristoranti ne ha guadagnate due. Le guide Michelin hanno il potere di fare la fortuna di un ristoratore o, al contrario, di stroncarne la carriera per sempre.
E i suoi ideatori, quasi un secolo prima di MasterChef e del #foodporn, hanno convinto i turisti di tutto il mondo che del buon cibo vale un lungo viaggio.