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La musica si fa (sempre più) green, il record dei Coldplay

Così la sostenibilità sale sul palco dei grandi artisti internazionali
A cura di   Barbara Balestrieri

Shutterstock by yakubb88

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Un tour mondiale eco-friendly i Coldplay lo avevano promesso, decidendo di fermarsi fin quando non fosse divenuto realtà. E le parole non sono rimaste solo parole, perché quell’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 50%, come dichiarato dal frontman Chris Martin nel 2021, in occasione del lancio dell’album Music of the Spheres, è stato più che raggiunto. Anzi, superato: dal pavimento cinetico per sfruttare l’energia dei movimenti dei fan – numerosissimi –, ai braccialetti LED riciclabili, passando per i viaggi in treno per tutta la band, fino al divieto di bottiglie di plastica monouso, ogni iniziativa ha giocato il suo ruolo per arrivare a diminuire del 59% – è ormai ufficiale – l’impronta di carbonio dei concerti internazionali del gruppo britannico.

Siamo felici di riferire che le emissioni dirette di CO2 dei primi due anni di questo tour sono inferiori del 59% rispetto al nostro precedente tour negli stadi (2016-17), confrontando spettacolo per spettacolo […]. Vorremmo ringraziare tutti coloro che sono venuti e hanno contribuito a caricare le batterie dello spettacolo sulle moto e sulle piste da ballo cinetiche. Tutti coloro che sono arrivati ​​a piedi, in bicicletta, in car sharing o con i mezzi pubblici; tutti coloro che sono venuti con bottiglie d’acqua ricaricabili o hanno restituito il braccialetto LED per il riciclaggio; e tutti quelli che hanno comprato il biglietto, il che significa che finora avete già piantato uno dei sette milioni di alberi”. Questa la dichiarazione postata sui social network dai membri del celebre quartetto pop-rock.

L’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità – tema caro ai Coldplay sin dall’inizio della loro avventura musicale, nel 1997 – si traduce così in una lezione ecologica realmente paradigmatica, dove la responsabilità diventa parte integrante delle performance spettacolari e dei successi globali che sono ormai marchio di fabbrica della band londinese. La prova che eventi sensazionali possono incontrare il favore, oltre che dei fan, del Pianeta, e abbracciarlo perfino, promuovendo progetti virtuosi e replicabili su grande scala.

Non solo Coldplay

Il risultato dei Coldplay si inserisce nel solco di una postura ambientalista che da diversi anni accomuna le star del panorama internazionale. Nel 2008, i Radiohead, già fautori delle luci LED, rinunciarono a riempire in concerto spazi che avrebbero richiesto spostamenti inquinanti con le auto, prediligendo il centro città di Milano, servito dai mezzi pubblici.  Ma la band capitanata da Thom Yorke non è l’unica ad aver portato alto il vessillo ecologista: da Billie Eilish, giovanissima e due volte Premio Oscar per la migliore canzone originale, in battaglia aperta contro le plastiche, ai The Lumineers, uniti alla realtà no profit Reverb per la campagna “Music for climate revolution” (volta a ridurre la produzione di gas climalteranti), la sostenibilità è salita più volte sul palco come protagonista insieme ai grandi artisti che hanno scelto di veicolarla grazie al linguaggio universale della musica.

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