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Indovina chi paga a cena?

Nel dubbio, sempre meglio affidarsi al Galateo
A cura di   Fabio Giusti

Shutterstock - Photo by PeopleImages.com - Yuri A

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Anche la cena più appagante può finire con un momento di (più o meno leggero) imbarazzo. Più nello specifico,  con il momento in cui il cameriere porta lo scontrino. Perché è proprio qui che entrano in gioco diverse filosofie di pensiero che, puntualmente, divergono in maniera piuttosto radicale nel loro essere chiamate a rispondere ad una sola, semplice domanda. A chi tocca pagare? Come si divide il conto al ristorante? Per intenderci, è sempre valida la regola “alla romana”, e cioè diviso in parti uguali, o ci sono casi in cui invece è preferibile fare “alla ligure”, ovvero pagando ognuno la propria parte?

La regola generale

Nel dubbio, è bene sapere che, per il Galateo, una regola generale c'è, ed è quella per la quale, tendenzialmente, chi invita paga. Indipendentemente dal fatto che si tratti di una donna, un uomo, un giovane o un anziano. Finora abbiamo infatti creduto che fossero solo gli uomini a dover pagare, per lo più per una forma di retaggio culturale misto a galanteria. Ora però non è più così. L'invitato può godersi la cena pagata dall'invitante insomma, al di là del genere. Così, anche nella più classica delle cene di coppia, si seguono i principi della regola generale.

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Le cene di gruppo

Capitolo a parte meritano le cene organizzate; quelle, per intenderci, in cui si va fuori in comitiva. Anche in questi casi, infatti, possono crearsi situazioni ambigue. Il classico caso è quando al tavolo c'è qualcuno che non beve, mentre gli altri lo fanno, magari anche tanto, o ordinando etichette costose. Anche qui è bene ricorrere al buon senso: chi ha bevuto dovrebbe provvedere al costo dell'alcol. E se non lo fa? Purtroppo in questo caso non esiste un modo diretto e, al contempo, elegante per far notare agli altri che non si ha voglia di pagare un surplus.

L'impasse "alcolica"

Piuttosto, specie se si tratta di una somma considerevole, il consiglio è di farlo presente alla persona più vicina della comitiva in modo che, a sua volta, lo comunichi agli altri. Quello del vino è un caso di scuola, ma non è l'unico: pensate a chi desidera stare in compagnia e va a cena con gli amici, ma non può mangiare quasi nulla per via di intolleranze o allergie. Ancora più corretto scegliere locali in cui la scelta dei piatti sia vasta per tutti allo stesso modo.

Cene di compleanno e pranzi di lavoro

Tema caldo, infine, quello relativo alle cene di compleanno. Chi paga? Al Nord è consuetudine organizzare la cena e lasciare che gli invitati paghino e portino anche il regalo. Al Sud, al contrario, paga il festeggiato. Anzi, il compleanno è una di quelle occasioni in cui si esagera anche con le portate da offrire. La regola resta quella generale: il galateo dice che chi organizza paga la cena. Poi però entra in gioco anche la regola dell'accettare le usanze del posto in cui ci si trova: in entrambi i casi, bisogna adeguarsi.

E come la mettiamo con i pranzi di lavoro? In questo caso il conto verrà pagato da chi ha interesse per l’incontro e da chi ne trae o ne trarrà profitto. Un’ultima variabile da prendere in considerazione è quella del caso, ossia quando non c’è un invito ma un incontro casuale. È la situazione più spinosa perché non c’è una regola precisa: paga chi ha il desiderio di offrire. Magari sarebbe il caso di evitare giusto quelle strazianti scene di tira e molla davanti alla cassa. É bene infatti non insistere mai troppo, né per offrire né per pagare la propria parte.

Una doverosa postilla

Se siete stati ospiti è corretto ringraziare, ma – attenzione – mai per la colazione o il pranzo offerto, bensì per la piacevole compagnia e per la bella serata.

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