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Shutterstock - Photo by Federico Neri
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Shutterstock - Photo by Federico Neri
Il Brunello di Montalcino della cantina Argiano (annata 2018) risulta essere il miglior vino del mondo 2023 per Wine Spectator, la più influente rivista di settore al mondo. L’Italia si piazza anche al quinto posto con il Taurasi Radici di Mastroberardino e al settimo con il Chianti Classico Marchese Antinori.
Per il Brunello di Montalcino si tratta di un ritorno sul gradino più alto del podio. Ci era già stato nel 2006 con l’etichetta Casanova di Neri (annata 2001). E lo scorso anno aveva sfiorato la medaglia d’oro con l’etichetta Fattoria dei Barbi che nel 2022 che si era fermata alla seconda posizione.
Il Brunello di Montalcino è senza alcun dubbio una delle etichette del vino italiano più conosciute al mondo e Argiano una delle tenute più antiche, con una storia che risale addirittura al 1580. Con l'acquisizione della tenuta nel 2013 da parte di Andrè Santos Esteves, imprenditore brasiliano, si è registrato un vero e proprio rinascimento dell’azienda, che pure già negli anni Ottanta, grazie all’impegno di Noemi Marone Cinzano e del rinomato enologo Giacomo Tachis, era tra le aziende più rinomate.
Potente e al tempo stesso elegante, l Brunello di Montalcino 2018 al naso sfoggia eleganti note fruttate che si staccano da un sottofondo balsamico e speziato. Un sorso fitto e setoso, strutturato da un tannino ben integrato e un finale lungo delinea una bocca complessa e avvolgente. Un vino, quello della Tenuta di Argiano, che vanta una delle citazioni in assoluto più illustri: quella del poeta Giosuè Carducci, primo italiano Premio Nobel per la Letteratura, che, ospite nella Villa rinascimentale a fine Ottocento, scriveva: ''Mi tersi con il vin d'Argiano, il quale è buono tanto''.
"Siamo felici per l'azienda senese guidata da Bernardino Sani, sotto la proprietà dell'imprenditore brasiliano André Santos Esteves - commenta il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci -. Questo premio, che vede per il secondo anno consecutivo la presenza di un Brunello sul podio di Wine Spectator, rappresenta un enorme riconoscimento per tutta la denominazione e conferma da una parte il rapporto virtuoso di Montalcino con gli investitori stranieri, dall'altra la capacità delle nostre imprese di esprimere la massima qualità anche in annate spesso accolte tiepidamente dalla critica".