Food & Drink

Il burro Ghee, elisir di lunga vita?

Caratteristiche e benefici dell’oro bianco venuto dall’Oriente
A cura di   Silvia Bartolomei

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Nemico delle diete, il burro da sempre ha avuto vita difficile, soprattutto se paragonato all'olio extra vergine d'oliva. E se vi dicessi che esiste una tipologia di burro che non solo può essere consumata durante le diete ma presenta anche interessanti benefici? Stiamo parlando del Ghee, un burro dalle particolari caratteristiche organolettiche che arriva dall'Oriente.

Innanzitutto, si distingue per la sua elevata resistenza alle temperature. A differenza degli olii vegetali, che durante la cottura ad alte temperature possono produrre sottoprodotti dannosi a causa della perossidazione lipidica, il Ghee ha un punto di cottura molto alto (il suo punto di fumo è tra i 190 e i 200 gradi), che gli consente di mantenere le sue proprietà ed evitare la produzione di elementi nocivi. Considerato una sorta di elisir di lunga vita, in cucina è usato esattamente come il burro comune. Occhio alle dosi, però: 100 grammi di burro tradizionale sono paragonabili a 80 grammi di Ghee.

Ma in cosa differisce la sua produzione? Il Ghee subisce un processo conosciuto come “chiarificazione del burro” durante il quale il burro non salato viene lavorato ad alte temperature con lo scopo di eliminare il lattosio. Contrariamente al burro chiarificato tradizionale, che ha un punto di fumo più basso (compreso tra i 120 e i 130 gradi), i tempi di bollitura sono decisamente più lunghi, tanto che la parte inferiore, a contatto col fuoco, acquista il tipico colore dorato che lo caratterizza. Al termine della lavorazione viene filtrato e fatto riposare. La sua conservazione è davvero sorprendente: si mantiene per lungo tempo, addirittura anni, anche fuori dal frigorifero. Ciò che se ne ricava è un burro con grassi saturi a catena corta - da non confondere con i grassi saturi a catena lunga spesso responsabili del colesterolo.

Un consumo moderato di Ghee può apportare diversi benefici, tra cui l’abbattimento dei radicali liberi e il contrasto dell’invecchiamento cellulare grazie alla presenza dell’acido linoleico.

Benefici notevoli si possono riscontrare anche a livello gastrointestinale, grazie all’acido butirrico in esso contento.  Favorendo l’eliminazione delle tossine, il Ghee supporta la salute epatica e viene considerato un “grasso buono” dagli sportivi per il suo contributo nell’aumento della massa muscolare. Inoltre, grazie alla mancanza di lattosio, è fruibile anche da chi soffre di intolleranze al latte e derivati.

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Una tradizione che arriva da lontano

Le origini del Ghee risalgono a circa 5000 anni fa, nella primitiva civiltà indiana, come testimoniato dal "Dharmasutra" e dal "Bhagavadgita". È possibile riscontrare la sua presenza in numerose ricette tradizionali come zuppe, piatti a base di riso, dolci o bevande quali il Golden Milk. Nella tradizione ayurvedica, il Ghee è considerato un alimento sacro e un medicinale.

Introdotto dagli Arii in India, era originariamente prodotto dal latte di Yak, tipico dell'altopiano nepalese, del Kashmir indiano, del Tibet, della Mongolia e del Bhutan.

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Non solo in cucina

Il Ghee non trova applicazioni solo in ambito culinario ma anche in cosmetica. Oltre a essere considerato un valido struccante e dopobarba, grazie alle sue proprietà lenitive, sembrerebbe anche nutrire efficacemente pelle e capelli. Il Ghee perciò è entrato ufficialmente anche tra i beauty food, ovvero quei prodotti da mangiare che fanno bene anche al nostro aspetto.

E voi cosa ne pensate?

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