Food & Drink

I cinque piatti imperdibili della cucina napoletana

Tra passione e tradizione: un giro tra le prelibatezze napoletane
A cura di   Alessia Marzano

Shutterstock by stesiIvers

#FFFFFF

Shutterstock by stesiIvers

Shutterstock by stesiIvers

Napoli: la città che tutti abbiamo desiderato vedere almeno una volta nella vita e quella in cui, una volta visitata, vale sempre la pena ritornare. Questa smania del ritorno, la cosiddetta smania ‘e turnà, per dirlo alla napoletana, si deve a tante, tantissime cose: il mare, il sole, la musica. Ma forse, e soprattutto, si deve alla cucina: perché a Napoli la cucina si fa arte. I piatti tipici che compongono la cucina napoletana sono assolutamente motivo di vanto per il popolo partenopeo, frutto di una tradizione lunga secoli. Ma quali sono, davvero, i cinque piatti da assaggiare durante un viaggio a Napoli? Scopriamoli insieme!

Per cominciare: la montanara e la frittatina di pasta da Di Matteo

Frittatina di pasta Shutterstock - Photo by Salvatore Nista

Un pranzo napoletano ben fatto inizia sempre con l’antipasto, e l’antipasto migliore, si sa, è fritto! Tra le migliori fritture da provare ci sono sicuramente la montanara e la frittatina di pasta nella storica pizzeria napoletana Di Matteo, senza dubbio una tra le migliori in città. E quindi, dopo un’ottima montanara - la classica pizzetta fritta nell’olio a quasi 200° e poi farcita con sugo di pomodoro, parmigiano e basilico - la vera chicca è sicuramente la frittatina di pasta. Regina degli antipasti, dea indiscussa dello street food: un’esplosione di gusto che gioca su ingredienti semplici ma di grande qualità: pasta, carne macinata, piselli e bucatini. Niente da dire, sicuramente due must have diffusissimi nella cucina napoletana.

I sapori della cucina napoletana: la genovese

Ziti alla genovese Shutterstock - Photo by Alessio Orru

La città partenopea è famosa anche per un altro piatto: la genovese. Un ragù bianco stufato per sei o sette ore a base di carne e cipolle. È una ricetta molto antica che affonda le sue radici in varie leggende popolari. Una cosa è certa: l’unico modo per fare una buona genovese è la pazienza (oltre agli ziti spezzati, la classica pasta utilizzata per il piatto). A Napoli si dice che “la trattoria migliore è a casa propria”, ma se volete gustare un’ottima genovese non potete perdervi quella della Locanda del Cerriglio, un porto sicuro, si dice, fin dal 1300. Pensate di arrivare a Napoli e di poter mangiare dove, anni e anni fa, ha mangiato Caravaggio. Che altro dire?

L’immancabile: salsiccia e friarielli

Salsicce e friarielli Shutterstock - Photo by Vincenzo De Bernardo

Come per tutte le ricette della cucina napoletana, anche quella di salsicce e friarielli ha origini antiche. Si dice che la combinazione di questi due ingredienti nasca dall’idea di un ambulante che, non avendo contorni da abbinare alle salsicce, scelse di provare questa verdura, simile alle cime di rapa, che cresceva anticamente sulle colline del Vesuvio. Dopo essere stati puliti, i friarielli vengono bolliti nell’acqua bollente e poi soffritti nell’olio extra vergine di oliva con aglio e peperoncino. Il risultato è un piatto umile ma dal sapore gustosissimo. Questo buonissimo piatto si può gustare in quasi tutte le trattorie napoletane. Un ottimo consiglio è sicuramente la Trattoria Nennella, una vera esperienza sensoriale nel cuore dei Quartieri Spagnoli.

Street food della cucina napoletana: piede e muso

'O pere e 'o musso Shutterstock - Photo by Sicio

Camminando per le vie di Napoli si possono fare tantissime esperienze diverse. Tra queste, una delle più significative è sicuramente assaggiare “o pere e ‘o muss’. Un cibo di strada povero e antichissimo, dal sapore assolutamente unico. Stiamo parlando del piede del maiale e del muso del vitello: una tipica insalata fredda dalla consistenza callosa e gelatinosa, fatta con gli scarti degli animali. Anche se l’aspetto non è del tutto invitante, non preoccupatevi. Il piatto è buonissimo ed è senz’altro una delle esperienze migliori da fare sul lungomare di Mergellina, fermandovi davanti a uno dei carrettini che troverete sparsi qui e lì in strada. Perciò armatevi di coraggio e assaggiate, non ve ne pentirete!

E il dolce? Sfogliatelle, babà e pastiera

Babà napoletani Shutterstock - Photo by Euripides

L’arte della pasticceria napoletana è una delle principali caratteristiche della città. Tra i dolci da provare ci sono sicuramente sfogliatelle, babà e pastiera. Il dolce simbolo di Napoli è il babà, arrivato in città nel Settecento grazie ai francesi: un dessert a forma di cono cotto e poi bagnato nel rum. Ma tra i dolci tipici napoletani troviamo anche le sfogliatelle, i tipici pasticcini da colazione ripieni di crema di crema di ricotta, semolino e arance candite, da gustare in due differenti versioni: ricce e frolle. E per ultimo - ma non meno importante - il tipico dolce pasquale, la pastiera, una torta a base di ricotta e acqua di millefiori tradizionalmente cucinato in ogni casa napoletana durante il periodo della Pasqua. Ma non preoccupatevi, si può trovare nelle pasticcerie napoletani durante qualsiasi periodo, proprio per non farvi perdere questa esperienza unica!

Iscriviti alla news letter

Rimani aggiornato sulle notizie di KuriUland
2024 KuriU SRL- P.IVA IT16956811000
Sede legale viale Bruno Buozzi, 60A- 00197 Roma
KuriUland è una testata registrata al Tribunale di Roma con il n° 38 del 07 Marzo 2023
KuriUland, prima di pubblicare foto e video, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne l’appartenenza o il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi.
Per segnalare alla redazione eventuali errori nell’uso del materiale, scriveteci a magazine@kuriu.it, provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi. 
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram