Food & Drink

Autunno, tempo di zuppe

Maritata, ribollita o revotata, tra gusto e tradizione
A cura di   Silvia Bartolomei

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La zuppa è senza alcun dubbio uno dei comfort food autunnali per eccellenza. Calda, avvolgente e ricca di sapore, è la coccola perfetta quando le giornate si accorciano, le foglie danzano verso il suolo e il freddo comincia a farsi sentire. Questa stagione porta con sé una tavolozza di colori caldi e di sapori avvolgenti che solo una zuppa tradizionale riesce a racchiudere in un piatto. Prepararla non richiede particolari segreti, ma la scelta degli ingredienti gioca un ruolo fondamentale: non è affatto scontato, infatti, trovare prodotti che esaltino il gusto più autentico e genuino della tradizione. L'Italia, in questo campo, vanta una ricca varietà di ricette regionali, pronte a sorprendere e riscaldare: scopriamole insieme!

Veneto: sopa coada

Tra le zuppe regionali più celebri d'Italia, questa ricetta spicca per le sue radici contadine e la sua autenticità. Piatto tipico della provincia di Treviso, noto per il suo sapore ricco e la preparazione lenta e accurata, la sopa coada ha il suo protagonista indiscusso nel piccione, ingrediente che viene abbinato sapientemente a pane raffermo e verdure. Curiosamente, il risultato finale somiglia più a un pasticcio che non ad una zuppa tradizionale, motivo per cui viene servito con l'aggiunta di un brodo leggero. Gli ingredienti sono pochi e semplici, ma un tempo la preparazione richiedeva un impegno considerevole: oggi, fortunatamente, il procedimento è stato ridotto a circa due ore, senza sacrificare il sapore ricco e profondo del piatto originale.

Piemonte: zuppa dei santi

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Se siete alla ricerca di un piatto dal sapore intenso e rinvigorente, la Zuppa dei Santi è quello che fa per voi. Di origine piemontese, questa zuppa prende il suo nome dalla tradizione di consumarla il 1° novembre, giorno di Ognissanti. Questa zuppa si distingue per il suo sapore robusto e corroborante, ideale per le fredde giornate autunnali. La sua preparazione prevede l'alternanza di strati di pane raffermo, verza, salsiccia, formaggio e brodo di carne in una pentola di coccio. Un tempo, veniva preparata la sera del 31 ottobre e lasciata riposare tutta la notte, secondo la credenza popolare, per permettere alle anime dei defunti di gustarla. Il giorno seguente, veniva servita agli ospiti come simbolo di condivisione e memoria.

Toscana: Ribollita e Frantoiana

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Se si pensa a una zuppa toscana la prima cosa che viene in mente è, ovviamente, la Ribollita, piatto principe della cultura contadina. Il suo nome deriva dal fatto che veniva "ribollita", ovvero riscaldata più volte nei giorni successivi alla preparazione, migliorandone il sapore. Al suo interno ritroviamo fagioli, cavolo nero, patata, cavolo verza, pomodoro, cipolla, carota e brodo vegetale, senza tralasciare il pane. Accanto alla Ribollita in Toscana vi è anche la Frantoiana una zuppa tipica della zona di Lucca a base di fagioli, cavolo nero, sedano, patate, zucca, cipolla e carote. Elemento distintivo è l’aggiunta di olio extravergine d’oliva integrale a fine cottura e, a volte, di un tocco di pomodoro.

Lazio: la minestra revotata

Dalla Ciociaria, nel cuore del Lazio, arriva la Revotata, una zuppa dal sapore rustico e autentico che evoca i profumi e i sapori della terra. La preparazione è relativamente semplice: le patate e le cipolle vengono cotte insieme a un po' di peperoncino, mentre il pane viene tagliato a dadini e abbrustolito. Nella tradizione, il pane e il formaggio vengono disposti in una terrina di coccio e poi bagnati con il brodo caldo di patate e cipolle, creando un piatto ricco e avvolgente. La revotata è perfetta per riscaldare il corpo e il cuore, rappresentando un’autentica espressione della cucina ciociara. Un tempo piatto fondamentale della cucina contadina, oggi continua a essere preparata rispettando l'antica ricetta, che ne conserva intatto il gusto genuino e il legame con le tradizioni del passato.

Campania: la minestra maritata

A Napoli, il pranzo di Natale non può cominciare senza un piatto fumante della tradizionale "Minestra Maritata". Il nome stesso suggerisce l'essenza del piatto: un matrimonio perfetto tra verdure e carne. Gli ingredienti della maritata sono numerosi e includono una vasta gamma di carni, alcune delle quali oggi difficili da reperire, insieme a verdure di stagione e formaggio. Questa ricchezza di sapori rende la preparazione una vera e propria celebrazione. Proprio per la varietà e complessità dei tagli di carne richiesti, ogni famiglia napoletana ha sviluppato nel tempo la propria versione, una ricetta preziosa e custodita gelosamente, tramandata di generazione in generazione e riproposta ogni anno ai propri cari durante le feste.

Calabria: la licurdia

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La licurdia è uno dei piatti più autentici e gustosi della Calabria, preparata rigorosamente con cipolla rossa di Tropea, caciocavallo silano e crostini di pane. Nonostante la sua semplicità, il risultato è straordinariamente ricco di sapori. La preparazione è piuttosto semplice: si fanno bollire patate, cipolle e peperoncino, mentre a parte si tosta il pane a dadini e si taglia il caciocavallo a cubetti. Nella tradizione, il pane e il formaggio vengono disposti sul fondo di una terrina di coccio, per poi essere sommersi dal brodo caldo con patate e cipolle, a cui si aggiungono un filo d’olio e un pizzico di sale. Il risultato è un comfort food perfetto, capace di esaltare i sapori della terra calabrese.

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