Food & Drink
Shutterstock - Photo by AtlasStudio
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Il caffè freddo rappresenta, più o meno da sempre, un'ottima risposta a due domande diverse. Da un lato c'è infatti la voglia, più o meno sacrosanta, di sorseggiare un caffè e, dall'altro, il desiderio di una bevanda che, rinfrescandoci, renda più tollerabile l'afa. Preparare il caffè freddo, da conservare in frigo e da consumare all’occorrenza, è la cosa più semplice del mondo. Basta mettere sul fuoco una moka o più di caffè e poi zuccherare a piacere e travasare in bottiglia magari diluendo il tutto con poca acqua. Una bevanda talmente buona e fresca che l’unica controindicazione è che una volta pronta non ci si limita ad una sola tazzina. Ma sono in molti quelli che, il caffè freddo, preferiscono prenderlo esclusivamente al bar e, da quel punto di vista, le varianti sono molteplici e c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Scopriamo insieme cinque tra le versioni più gustose di caffè freddo.
Chiamato anche leccese o salentino (ma non in Puglia, dove lo chiamano semplicemente "caffè in ghiaccio"), è un espresso servito in un bicchiere di vetro con tanti cubetti di ghiaccio. Si può ordinare liscio oppure aggiungere il latte di mandorla. Tale bevanda, oggi diventata popolare in tutta Italia, è stata inventata a Lecce a inizio '900 da Antonio Quarta. La gente si recava, allora, nel suo bar La Casa del Caffè per picconare il ghiaccio. Egli avrebbe avuto, così, l’intuizione di utilizzare proprio quest’ultimo per servire un caffè più rinfrescante. I pezzi di ghiaccio, pieni e grossi, mantenevano la bevanda fredda più a lungo. Con l’aggiunta del latte di mandorla, che fa da dolcificante, è dunque, nato il caffè leccese, che fa da altro illustre antenato al caffè shakerato che beviamo oggi.
La storia del Caffè Shakerato inizia negli anni ’80 del secolo scorso. In quel periodo, i baristi italiani stavano cercando di innovare creando nuove esperienze di caffè per i loro clienti. Ed è in questo contesto che il Caffè Shakerato ha fatto la sua comparsa. L’idea era di unire l’espresso, amato per il suo gusto intenso e la sua cremosità, con la freschezza del ghiaccio e l’effetto agitato di uno shaker. I baristi hanno cominciato a mettere insieme il caffè appena estratto, lo zucchero e il ghiaccio in uno shaker scuotendo vigorosamente il tutto per creare una bevanda rinfrescante e irresistibile. Questa innovazione ha colto l’attenzione del pubblico italiano, che ha iniziato ad apprezzare il Caffè Shakerato come un modo elegante e rinfrescante di gustare il caffè durante i mesi estivi. La bevanda ha guadagnato rapidamente popolarità e prestigio, diffondendosi in tutto il paese e oltre i confini italiani. Oggi, il Caffè Shakerato è una bevanda iconica che si trova nei menu delle caffetterie in tanti paesi del mondo.
Rispetto al caffè tradizionale, la crema al caffè è una dolce tentazione che rappresenta una vera e propria delizia per i sensi. Il piacere che si prova nel gustarla è difficile da descrivere a parole, ma chi l’ha assaggiata almeno una volta sa che si tratta di un’esperienza indimenticabile. Senza dubbio, la crema al caffè è un dessert che non delude mai e che può essere gustato in ogni momento della giornata, per una pausa dolce e rilassante. La crema al caffè è un preparato versatile che può essere utilizzato in diverse occasioni. Si può servire con un cucchiaio su un caffè caldo per aggiungere una nota dolce e cremosa alla bevanda. In alternativa, si può utilizzare per decorare torte, biscotti o dolci al cioccolato. Inoltre la crema al caffè può anche essere un ingrediente per preparare creme dessert, come mousse o budini. In ogni caso, è importante prepararla con ingredienti freschi e di qualità per ottenere un sapore intenso e gustoso.
Quando si pensa al Vietnam è difficile che una delle prime cose che vengono in mente sia la sua enorme produzione di caffè. Eppure è proprio così: il Vietnam è il secondo maggiore produttore di caffè al mondo, superato solo dal Brasile. L'opposto del nostro caffè espresso, che già nel nome indica la velocità di preparazione, il caffè vietnamita si ottiene con la specifica caffettiera a gocciolamento. In questa ricetta si lasciano cadere lentamente le gocce di caffè sul latte condensato, e alla fine si versa il liquido in una grande tazza colma di ghiaccio.
Siamo nella Sicilia Orientale. Qui si è soliti usare la parola "mezzo" per intendere un bicchiere o una bottiglia più piccoli del solito. Misteri linguistici a parte, il mezzo freddo è preparato con caffè espresso raffreddato lentamente e mantenuto a bassa temperatura fino a quando non viene unito a granita di caffè. Si beve nel bicchiere utilizzato per servire l’amaro e viene spesso completato con un tocco di panna montata dolce. In quest’ultimo caso si chiamerà "mezzo freddo macchiato".