Arte & Cultura
Madrid, Museo Nacional del Prado Tiziano, Madonna con il Bambino tra sant’Antonio da Padova e san Rocco 1509 - 1510 circa, tela, cm 92x103 © Photographic Archive. Museo Nacional del Prado. Madrid
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Madrid, Museo Nacional del Prado Tiziano, Madonna con il Bambino tra sant’Antonio da Padova e san Rocco 1509 - 1510 circa, tela, cm 92x103 © Photographic Archive. Museo Nacional del Prado. Madrid
Dal 9 settembre al 3 dicembre 2023 gli spazi della Galleria dell’Accademia di Venezia accolgono la celebrazione del genio artistico di Tiziano. Il focus di questa mostra, intitolata Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera, è il momento in cui l’artista inizia a emergere la figura dell’artista, che pian piano si impone nel panorama dell’arte figurativa italiana. L’esposizione prende le mosse dai primi grandi capolavori del pittore veneto, in particolar modo dall’affresco Giuditta con la testa di Oloferne, realizzato sulla facciata laterale del Fondaco dei Tedeschi a Venezia. All’epoca dei fatti Tiziano è molto giovane, ha tra i 18 e i 20 anni - essendo incerta la data di nascita a Pieve di Cadore, tra 1488 e 1490 - e si trova a Venezia, dominata dalle figure di Giovanni Bellini e Giorgione. Il 1508 è l’anno di svolta: Tiziano inizia ad esprimere tutto il suo potenziale artistico, superando di fatto i due maestri e imprimendo alla pittura veneziana uno stile ben preciso, che rimarrà impresso nei secoli.
L’esposizione accoglie 17 dipinti autografi e una decina di opere a confronto di altri artisti. All’interno della Galleria dell’Accademia è sempre stato esposto un dipinto dell’artista, L’arcangelo Raffaele e Tobia: obiettivo della mostra è valorizzare questo capolavoro degli esordi, dedicandogli l’attenzione che merita. Proprio il contesto artistico veneziano in cui si formò Tiziano è stato la sua grande fortuna: il sodalizio con Giorgione non solo gli fu necessario per affinare la tecnica e il gusto, ma anche per creare una rete di conoscenze tanto che, in seguito all’improvvisa morte di Giorgione per peste nel 1510, Tiziano fu chiamato a Padova per completare l’affresco nella Scoletta del Santo precedentemente affidato all’artista defunto. Per ovvi motivi gli affreschi non possono essere esposti nella mostra, ma sono evocati tramite pannelli grafici. Sono stati convocati alla Galleria dell’Accademia altri grandi capolavori dell’esordio dell’artista provenienti dal resto del mondo, come La madonna con bambino tra Sant’Antonio da Padova e San Rocco esposto al Prado di Madrid e Il battesimo di Cristo con committente Giovanni Ram dei Musei Capitolini di Roma.
In questo periodo lo stile dell’artista è molto giorgionesco, sebbene siano già presenti alcune caratteristiche peculiari che lo rendono ben identificabile e indipendente già nel 1508. La natura è l’elemento preponderante, soprattutto nel ricordo delle dolci colline della terra natìa: Tiziano indaga con grande attenzione, sempre sulla scia giorgioniana, la natura vegetale e animale. In contemporanea entra a contatto con il classicismo di Michelangelo, perciò si può notare come nel tempo ci sia una virata verso il monumentalismo, sia nella definizione dei corpi che nelle architetture all’interno dei quali sono inseriti. In mostra è esposta anche un’ipotesi ricostruttiva: la pala L’Angioletto con il tamburello conservata a Galleria Doria Pamphilj ed esposta per la prima volta in questa occasione è stata recentemente restaurata, rivelando alcuni personaggi che erano stati coperti; oltre a raccontare il percorso per l’identificazione dei personaggi, si tenta di dimostrare la relazione diretta con la tavola con San Francesco di Nicolò Pisano a Béziers, aprendo così nuovi scenari interpretativi sulla presenza, in contemporanea, del pennello di Pisano e Tiziano sulla medesima opera.