Arte & Cultura

Reversos, il lato nascosto dell'arte

L'originale mostra del Prado con le opere "girate"
A cura di   Fabio Giusti

Shutterstock - Photo by OSCAR GONZALEZ FUENTES

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Shutterstock - Photo by OSCAR GONZALEZ FUENTES

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Capita spesso che le tele nascondano sul retro messaggi, segni e persino altri dipinti che, nei musei tradizionali, il pubblico è, per forza di cose, impossibilitato a vedere. Deve essere stato questo il punto di partenza che ha spinto l'artista Miguel Ángel Blanco a immaginare una mostra in cui i quadri esposti sono girati, così che l’attenzione degli spettatori si indirizzi non tanto sulle opere d’arte per come le intendiamo di solito, ma sui supporti che le ospitano.

La mostra si chiama Reversos (Sul retro), è visitabile al Museo del Prado di Madrid fino al marzo del 2024 e comprende 105 opere provenienti dal Prado e da 29 musei e collezioni internazionali che includono dipinti di pittori famosi come Goya, Rembrandt e Van Gogh. Alcune opere possono essere viste da entrambi i lati, mentre altre hanno il lato dipinto appoggiato al muro per esporre il retro della tela, che rivela messaggi, timbri e macchie altrimenti invisibili ai visitatori.

Ad esempio, sul retro di un dipinto del pittore olandese Salomon Koninck raffigurante un filosofo si trovano un ritaglio di giornale di un necrologio e altri segni che indicano come, ad un certo punto, il quadro in questione sia stato parte di una collezione rubata dai nazisti a una persona ebrea. Alcune tele o tavole ospitano due dipinti diversi, uno per lato: in questi casi di solito il pittore era a corto di materiale su cui dipingere o voleva risparmiare. Ma ce ne sono altri in cui il fronte e il retro sono collegati e la decisione di dipingerli entrambi è stata presa con l’intento di raccontare una storia.

In questa seconda categoria, l’opera più particolare esposta in mostra è la Monaca inginocchiata di Martin van Meytens, un dipinto della prima metà del Settecento: nella parte anteriore del quadro viene mostrata una suora devota in preghiera, mentre sul retro si scopre che la suora tiene in bella mostra il posteriore nudo. Il quadro apparteneva a quello che, all'epoca, era l’ambasciatore svedese a Parigi e la visione del retro era riservata agli ospiti speciali.

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