Arte & Cultura
Shutterstock_by_Alfonso Soler
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Shutterstock_by_Alfonso Soler
Tra i vicoli della Capitale, si sta facendo strada un nuovo modo di vivere l’aperitivo. Tra cocktail, calici e stuzzichini, compaiono anche tele e pennelli. Sono i wine painting, il nuovo format d’intrattenimento che unisce la passione per l’arte con il piacere di concedersi un aperitivo e quattro chiacchiere in compagnia. Da passatempo di nicchia, ora il fenomeno sta spopolando e trovare un posto libero in uno dei locali che organizzano questi eventi sta diventando praticamente impossibile. Insieme al tagliere e al calice di vino canonici, vengono serviti anche tele, pennelli, tempere e tutto l’occorrente per dipingere. Il gioco consiste nel lasciarsi andare, nel far fluire tutta la propria libertà e le proprie sensazioni su tela, come dei moderni Van Gogh. A farla da padrona è la creatività, senza dogmi: non corsi di pittura, ma creazione libera. Dipingere, spesso, è una questione molto intima: attraverso il colore, prendono forma l'interiorità, le sensazioni individuali e personali. Questi aperitivi scardinano la componente strettamente privata della produzione artistica e aprono alla condivisione con gli altri. Un momento di relax e di espressione allo stato puro, in cui si stacca la spina e ci si lascia andare alle vibes.
Per due ore, i locali romani si trasformano: tavolate infinite di cavalletti e schizzi di tempera, il bicchiere mai vuoto e la gioia percepibile nell’aria. In compagnia di qualcuno o in solitaria, non c’è differenza; una volta lì, ogni barriera viene meno e si possono instaurare rapporti umani anche con chi non si conosceva fino a 5 minuti prima. E così si nutre lo spirito.
Oggi sono molti gli organizzatori di eventi (Vineyarts, Vinarte, solo per fare un paio di nomi) che affollano le sale della Capitale, dai palazzi signorili di Corso Vittorio Emanuele II alle nuove costruzioni pop del quartiere Flaminio, a dimostrazione del fatto che quella del wine painting è molto più di una semplice moda. È la cartina al tornasole dell’evoluzione della fruizione artistica. Si inserisce, infatti, in un vero e proprio trend, in continua crescita: l’inclinazione, sempre più accentuata, verso un approccio più leggero e inclusivo, in cui non è la perfezione a fare l’arte, ma la potenza emotiva. Tutti possiamo riversare su tela la nostra interiorità, ma possiamo farlo anche - anzi, soprattutto - se non sappiamo dipingere in modo magistrale, semplicemente con il sorriso sulle labbra e un calice di vino in mano. L’importante è sapersi aprire alla creatività e farla fluire in libertà.