Arte & Cultura
Martin Parr Common Sense © Martin Parr/Magnum Photos
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Martin Parr Common Sense © Martin Parr/Magnum Photos
L’arte torna in città. Terminate le ferie estive, per spezzare la monotonia della quotidianità c'è un'unica soluzione: andare a una mostra. Le città italiane offrono nel periodo autunnale un vasto panorama di esposizioni di vario genere. Ecco le 3 mostre che è impensabile non visitare nell’autunno 2024.
Dopo il grande successo al Mudec di Milano, approda a Bologna, al Museo Civico Archeologico, la personale fotografica Martin Parr. Short & Sweet. La società contemporanea e le sue contraddizioni più forti, raccontate senza filtri, sono le protagoniste di questa mostra fotografica, in corso dal 12 settembre 2024 al 6 gennaio 2025. Oltre 60 opere, tra cui molte inedite, che raccontano in ottica sarcastica la società dell’apparenza e dei consumi. Martin Parr distrugge con il suo obiettivo e la saturazione dei colori quella società del benessere, mettendo a nudo l'ambiguità dell’essere umano contemporaneo. Definire icastici i suoi scatti sarebbe riduttivo: la fotografia diventa il veicolo attraverso il quale raccontare, con una buona dose di cinismo e spietatezza, la società inglese, tra consumo di massa e cultura dello spreco, antinomie e demitologizzazione. La sua è una fotografia politica e sociale che porta inevitabilmente alla riflessione, che lascia in eredità la consapevolezza di una realtà avariata. Anticonformista e provacatorio, Parr è l’artista da vedere in questo autunno caldo dell’arte contemporanea.
Dal 12 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, il Mudec di Milano ospita una mostra dal carattere fortemente identitario: Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider. La corrente dell’Art Brut, nata nella Parigi postbellica, lontano dai musei e dai salotti raffinati, per scardinare la concezione vigente dell’arte, trova massima espressione in questa esposizione completa. Il focus è la persona di Jean Dubuffet, teorico, artista e collezionista attorno al quale ruota tutta l’evoluzione di questa corrente e la sua identificazione come tale. In mostra, così come nella corrente, tutti artisti autodidatti, scevri da preconcetti accademici e filtri culturali, che riportano sulla tela il proprio io più autentico, tra idee non convenzionali e mondi elaborati. Un’unica regola: la libertà, di espressione e di tecnica. Ancora poco assorbita dall’idea di arte che nutre il grande pubblico, l’Art Brut è una variante ancestrale e sentimentalista dell’espressionismo più estremo, dalla forte carica espressiva. Si prospetta come una mostra altamente interessante, per pochi appassionati.
Più che una grande mostra, quello di cui stiamo per parlare è un evento storico di grande portata. Dal 19 luglio 2024 al 25 gennaio 2025 la Maddalena di Artemisia Gentileschi torna, dopo 400 anni, nella sua Napoli. L'esposizione avrà luogo negli spazi del Chiostro Maiolicato di Santa Chiara. La celebre opera, dipinta tra 1630 e 1635 proprio a Napoli, ha percorso le collezioni private del mondo, fino all’ultima tappa a Beirut, nella prestigiosa collezione Sursock. Il 4 agosto 2020 fu vittima di un terribile incendio, in cui fu gravemente danneggiata, al punto da subire un importante lavoro di restauro. A realizzarlo, Arthemisia, che è anche organizzatrice dell’esposizione partenopea. Opera dalla potenza cromatica inimitabile, tra il contrasti tra l’oro cupo e il blu oltremarino e chiaroscuri semantici, la mostra della Maddalena è un’occasione da cogliere al volo. L’evento è anche la data zero della nuova funzione del Complesso Monumentale di Santa Chiara, da ora in poi anche sede di grandi esposizioni.