Arte & Cultura
sutterstock_by_Cesare Andrea Ferrari
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sutterstock_by_Cesare Andrea Ferrari
L’Italia è un Paese stupendo, tutto da scoprire. A Grosio, in Valtellina, esiste un giardino che sembra realizzato dalle sapienti mani di Gaudí, il massimo esponente del Modernismo catalano. Tuttavia, la paternità del progetto appartiene a un artista italiano, l'abruzzese Nicola di Cesare.
Il giardino si sviluppa verticalmente lungo una parete rocciosa e il percorso, obbligato, attraversa diversi terrazzamenti. La prima cosa che colpisce di questo tragitto è l’originalità dell’artista, che ha saputo trasformare oggetti dell’immaginario collettivo italiano in vere e proprie opere artistiche. Seguendo il sentiero, infatti, potrete ammirare, all’interno di apposite nicchie, un telefono della SIP, una sveglia delle merendine Buondì e molto altro.
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Il percorso si dirama tra grotte e piazzole, tutte caratterizzate da decorazioni molto particolari, come specchietti, fanali e altri materiali che altrimenti sarebbero stati abbandonati al loro triste destino. Lungo le pareti, troverete poi mosaici realizzati con pietre colorate, archi di pietra, lampadari stilizzati e vasi, tutti estremamente colorati, mentre intorno a voi è il verde a essere protagonista. Passeggiare per questo giardino sarà quindi un tuffo nell’arte e nella natura, uno spazio senza tempo in cui perdersi. Quella di Nicola, in fondo, è un'opera di valorizzazione del territorio circostante, perché laddove un tempo c’era un brullo terreno in pendenza, oggi è ospitata una gemma destinata a essere conosciuta in tutto il mondo, che è anche un esempio di recupero virtuoso.
Il Giardino di Grosio, con i suoi 207 gradini, narra la storia di quella che è – e che è stata – la vita dell’artista.