Arte & Cultura
Shutterstock by Alessandra
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Ce lo insegnano le favole con le quali siamo cresciuti: ogni castello ha la sua principessa. E ogni principessa ha la sua storia d’amore, il suo lieto fine. Eppure, esiste un castello che rompe gli schemi, che scardina ogni certezza. Un posto in cui non ci sono principesse felici e non esistono amori a lieto fine. Il Castello di Valsinni fu edificato in provincia di Matera intorno all’anno 1000. È ancora oggi uno dei borghi più romantici d’Italia, costruito in una zona molto suggestiva tra vicoletti stretti e vecchie abitazioni. L’architettura del maniero lo rende affascinante agli occhi di qualsiasi visitatore: è come se, al suo interno, il tempo si fosse fermato per sempre.
Il castello fu casa della famiglia Morra durante gli anni delle Guerre d’Italia, intorno alla metà del Cinquecento. Al suo interno vi abitavano infatti Giovan Michele Morra e Luisa Brancaccio, oltre che i loro sette figli. Durante la guerra tra spagnoli e francesi, Giovan Michele si trovava in esilio alla corte del Re di Francia, Francesco I, e la lontananza del padre gettò nella solitudine una delle sue figlie, Isabella. Durante questo periodo la ragazza si dedicò all’arte e alla letteratura, e iniziò a scrivere dei componimenti pieni di dolore e di sofferenza, ma soprattutto iniziò una corrispondenza con un cavaliere e poeta di origine spagnola, Diego Sandoval de Castro, anche barone del vicino paese di Bollita. Ancora oggi non è chiaro se tra i due ci fosse una relazione amorosa o se il loro fosse un amore platonico consumatosi solo attraverso quelle lettere. Tuttavia, quando la storia giunse all’orecchio dei fratelli della poetessa, Diego e Isabella furono assassinati. Dopo il massacro, i fratelli furono costretti a rifugiarsi in Francia, perché gli spagnoli iniziarono un processo contro di loro con lo scopo di fare luce sulla tragedia. La storia della poetessa ha dato vita, nel 1993, al "Parco letterario di Isabella Morra": all’interno del parco è possibile passeggiare attorno al castello e nel borgo di Valsinni.
La storia di Isabella è racchiusa nelle pagine del suo canzoniere, scoperto solo nel Novecento da Benedetto Croce. Il filosofo, infatti, si recò a Valsinni agli inizi del secolo scorso per indagare sulla vita della poetessa, e chiese addirittura di effettuare degli scavi per ritrovarne le spoglie. Il corpo non fu mai ritrovato, ma la storia di Isabella resta una vicenda che non si dimentica facilmente. Non tutti gli amori hanno il proprio lieto fine, non tutti i castelli coronano grandi storie d’amore. Eppure, un amore c’è stato. E la poesia che ne è venuta fuori l’ha reso immortale per sempre.