Arte & Cultura
Shutterstock - Photo by Anna Serrato
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“San Gennà, miéttece a mana toja”. Una frase che, tra le vie di Napoli, si sente spesso. Perché San Gennaro è il patrono della città, ed è anche un santo, un protettore. Per qualcuno è un amico, una “mano” che si cerca quando le cose non vanno per il verso giusto. E una mano che poi si trova sempre. Pronta.
Anche questo settembre la città partenopea ha aspettato con ansia, come ogni anno, il 19 del mese. I fedeli si sono riuniti nelle piazze della città, soprattutto per aspettare il “miracolo del sangue”. Centinaia di persone, come sempre, hanno cercato speranza nel prodigio della liquefazione. E così che, da qualche giorno, sono partiti i pronostici: “Che dici, si scioglie?” “Allora, lo fa il miracolo quest’anno?”; perché la mancata liquefazione, si sa, è presagio di cattiva sorte.
Il giorno che precede la festa sono iniziati i Riti Solenni per la grande festa e la mattina del 19 l’Arcivescovo si è recato nella Cappella del Tesoro dove, in compagnia del Sindaco Gaetano Manfredi e dell’Abate Vincenzo De Gregorio, ha provveduto all’apertura della cassaforte dove sono custodite le ampolle con il Sangue. Quest’anno il sangue si è sciolto alle 10:02, e il miracolo è stato compiuto.
Motivo in più per festeggiare! Nel pomeriggio, infatti, partirà la prima edizione di “Sangue Nuosto”: la festa sarà celebrata tra i vicoletti di San Gregorio Armeno attraverso canti e balli popolari con tantissimi artisti di strada. Per questa occasione Napoli si colorerà di eventi fino al 30 settembre. Tra concerti e sfilate, marionette e presepi, la città diventerà teatro di arte, cultura e tradizione.