Arte & Cultura

Molto vicino, incredibilmente lontano. Cent’anni di Lisetta Carmi

A Genova la mostra sulla fotografa che ha dato voce agli ultimi
A cura di   Giulia Mariani

Lisetta Carmi, autoritratto, 1974, © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi copia

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Lisetta Carmi, autoritratto, 1974, © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi copia

Lisetta Carmi, autoritratto, 1974, © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi copia

A Palazzo Ducale, Genova, arriva dal 23 ottobre 2024 al 30 marzo 2025 Molto vicino, incredibilmente lontano, la grande mostra celebrativa sulla fotografa rivoluzionaria Lisetta Carmi. In occasione del centenario dalla nascita, Genova si prepara ad accogliere le migliori opere di una delle sue cittadine d’eccellenza. La mostra è un viaggio che parte dalla terra natìa e attraversa l’Italia, fino ad arrivare a mondi più lontani e sconosciuti, come l’Afghanistan e il Venezuela. Molto vicino, incredibilmente lontano indaga la realtà in trasformazione costante, rappresentando anche con l’allestimento questo incontro-scontro attraverso l’accostamento di foto in bianco e nero e foto a colori, perlopiù inedite. La mostra è curata da Giovanni Battista Martini, esperto di fotografia e curatore dell’archivio Lisetta Carmi, e Ilaria Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova. È promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei.

Lisetta Carmi, Messico, 1969, stampa ai sali d'argento © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi JPG

Una biografia caratterizzante

L’obiettivo di Lisetta Carmi è sempre stato uno: raccontare gli ultimi, dare voce a coloro ai quali non è mai stata data. Il fuoco scatenante di questo interesse peculiare nella opera va ricercato nella biografia.  Lisetta, di origine ebrea, con l'emanazione delle leggi razziali nel 1938 è costretta, a 14 anni, a lasciare Genova e riparare in Svizzera. Un evento traumatico, che segna inevitabilmente il suo interesse per le minoranze e per i gruppi sociali che subiscono discriminazioni. Si avvicina casualmente alla fotografia, durante i suoi anni da concertista, e capisce ben presto che quello è il suo modo per interpretare il mondo. Un reportage dopo l’altro, il nome di Lisetta Carmi diventa un’istituzione.  Realizza ritratti a importanti personaggi del panorama culturale dell’epoca, come Edoardo Sanguineti, Leonardo Sciascia, Lucio Fontana ed Ezra Pound. 

 Lisetta Carmi, Genova, I travestiti, 1965, stampa ai sali d'argento © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi

Le serie iconiche di Lisetta Carmi

La mostra raccoglie alcune tra le serie più famose di questa artista, come Genova - porto, Italsider e Anagrafe dedicate alla sua Genova o l’iconica e all’epoca scandalosa serie I travestiti, che racconta la tanto difficile quanto dinamica e gioiosa realtà dei travestiti negli anni ‘60. Esposta anche Erotismo e autoritarismo a Staglieno, nella versione inedita a colori, in cui l'obiettivo acuto di Lisetta Carmi mette in dialogo e, al contempo, in contrasto la ritrattistica celebrativa e la sensualità negli spazi del cimitero monumentale genovese di Staglieno per rappresentare la contraddizione intrinseca della società borghese ottocentesca. Un’opera dal forte peso sociale e profondamente analitica, quella di Lisetta Carmi, che non si configura come semplice indagine fotografica, ma come reportage del non detto e del non visto contemporanei. La mostra è curata da Giovanni Battista Martini, esperto di fotografia e curatore dell’archivio Lisetta Carmi, e Ilaria Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova. È promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei.

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