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Shutterstock by Ground Picture
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Un modo per sfuggire alla rigida etichetta dei banchetti ufficiali e godersi un momento di convivialità a contatto con la natura: è questa, nel XVII secolo, l’essenza del picnic. E se in origine era abitudine esclusiva dei nobili, che durante le battute di caccia o le gite fuori porta indulgevano volentieri a prolungate pause per consumare frugali pasti all’aperto, spesso su semplici tovaglie stese a terra, nell’Ottocento la voglia di “spizzicare” – è la parafrasi approssimativa dell’intraducibile francese “pique-nique” – spopola anche tra le classi borghesi, diventando un fenomeno diffuso e amatissimo, occasione di vita mondana e corteggiamenti romantici, tanto da essere rappresentato dall’antesignano degli Impressionisti, Édouard Manet, nella sua celebre e (non a caso) scandalosa Colazione sull’Erba. Il picnic si trasforma in breve in icona di libertà, edonismo e rottura con le convenzioni sociali, per poi perdere gradualmente quell’aura di elegante trasgressione e rientrare nei confini della normalità, con il favore della gente comune.
Oggi è un’usanza consolidata in tutto il mondo, un evento da condividere con amici e familiari, per festeggiare ricorrenze oppure staccare dalla frenesia quotidiana e immergersi nel verde. E se è vero che, per vocazione, nel picnic non ci sono regole – anzi, è proprio la sua connotazione spartana ad averne sancito il successo – è altrettanto vero che con alcuni accorgimenti ci si può realmente dedicare un intermezzo di perfetta evasione. Vediamo quali.
Il rumore, per definizione, è nemico delle scampagnate. Il posto scelto deve essere tranquillo, soleggiato – ma attenzione, l’ombra degli alberi non si deve far desiderare, quindi assicuratevi ce ne sia a sufficienza –, non importa se in campagna, al mare o al lago. Occhio ai cani liberi nelle vicinanze: non faranno troppi complimenti davanti al banchetto sull’erba.
Potrebbe sembrare scontato, ma un buon telo può fare la differenza. Se il terreno è umido, è importante che il tessuto scelto sia spesso, così da creare un ambiente asciutto, pulito e confortevole non solo per i commensali, ma soprattutto per il cibo. Un fondo impermeabile è il non plus ultra.
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Se l’usa e getta è necessario, soprattutto quando i partecipanti sono tanti, la plastica, che di certo non fa bene alla natura che con il picnic si vuole celebrare, è bandita. L’ideale sono dunque piatti e posate compostabili e biodegradabili – da non disperdere comunque, va da sé, nell’ambiente.
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Se il vostro picnic è un appuntamento a due, allora la cesta di vimini termica con posate e bicchieri incorporati è una soluzione scenografica e irresistibilmente demodé per un pasto all’aperto. Sconsigliata se il numero dei commensali è superiore, a meno che qualcuno non voglia digiunare.
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Forse non romantica come la più tradizionale cesta di vimini, ma indispensabile per mantenere le bevande e gli alimenti freschi, soprattutto dopo diverse ore trascorse all’aperto, la borsa frigo è un must-have per ogni picnic contemporaneo che si rispetti. Gli assetati ringrazieranno.
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Si diceva di non disperdere nell’ambiente: ecco, un ottimo modo è quello di essere preparati alla quantità di spazzatura che il picnic, per quanto spartano e frugale, è in grado di generare. Sacchetti biodegradabili da avere a portata di mano tornano sempre molto utili – un promemoria per non trovarsi in difficoltà.
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Che serva per tagliare del formaggio, per aprire confezioni o – soprattutto – bottiglie, il coltello multiuso è un prezioso alleato di ogni scampagnata, dato che avere in un solo strumento una grande quantità di funzioni fa sì che non ci si trovi mai impreparati. In genere, chi lo possiede riceve anche il plauso del pubblico.
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Se la giornata si preannuncia lunga e il bagno di sole, dopo un po’, comincia a stancare, un buon gioco da tavola da fare al riparo dal calore è di sicuro un ideale proseguimento del pasto. Ben vengano anche il pallone e le intramontabili carte napoletane.
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E ora che gli essenziali sono definiti, bisogna solo concentrarsi sul menù. Piatti freddi, pizzette e focacce ripiene, insalate, tramezzini, pane, affettati e frutta di stagione sono grandi classici del picnic con cui non si sbaglia mai.