Food & Drink
Shutterstock by rocco d'errico
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Alzi la mano chi, sentendo parlare di sfogliatelle, non le associa quasi in automatico a un panorama di Napoli.
Invece non tutti sanno che una particolare e appetitosa variante di quello che è comunemente noto come uno dei più classici dessert partenopei rappresenta il dolce immancabile sulle tavole di Natale degli abruzzesi.
Le sfogliatelle abruzzesi sono infatti dei gustosissimi dolci tipici diffusi soprattutto nel teramano che, sebbene a prima vista potrebbero facilmente essere scambiate per delle sfogliatelle ricce napoletane, se ne differenziano sia per la sfoglia che per la farcitura. Sono preparate con tanto strutto e riempite con le tradizionali marmellate d’uva Montepulciano dette “scrucchiate”, per la particolare consistenza che appunto scricchiola sotto i denti, anch’esse tipiche dell’Abruzzo.
Per conoscere le origini della sfogliatella abruzzese dobbiamo andare indietro nel tempo, a più di un secolo fa quando, in un borgo ai margini del Parco Nazionale della Maiella, e precisamente a Lama dei Peligni, Donna Anna, moglie del barone Tabassi, eredita dalla suocera campana la ricetta della nota sfogliatella napoletana e decide di riadattarla, nell’impasto e nella farcitura, ai suoi gusti e, soprattutto, alla disponibilità di ingredienti di facile reperibilità nel suo paese.
Come spesso accade, non esiste una ricetta standard per questa prelibatezza: ne troverete tante da provincia a provincia, da paese a paese e da famiglia a famiglia. E, in alcuni casi, potreste mbattervi in sfogliatelle ripiene di crema o di cioccolato. Non ditelo, però, agli abruzzesi più intransigenti!
Fabio Giusti